ROMA
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la settimana santa è un tempo ideale per «prendere il Vangelo, cercare i capitoli dove si parla della Risurrezione, e leggerne ogni giorno un brano». «Farà tanto bene». E’ soprattutto a Pasqua, infatti, che papa Francesco trova ancor più benefico il consiglio che da un po’ di tempo a questa parte sta dando ai fedeli ad ogni occasione. Leggere il Vangelo, andare alla fonte, lì si trova quella «gioia piena di stupore» che si diffuse tra i discepoli alla notizia della Risurrezione. Ma ecco il monito: la «gioia» della Pasqua non sia un «maquillage», deve trasparire nella «nostra vita» e irradiarsi «nei pensieri, negli sguardi, negli atteggiamenti, nei gesti, nelle parole».
NEL LUNEDÌ dell’Angelo, al Regina Coeli, la preghiera che in questo tempo sostituisce l’Angelus, Bergoglio parla a una piazza San Pietro stracolma. Lo era anche nel giorno di Pasqua, quando davanti a duecentomila fedeli, il significato della Risurrezione ha preso corpo in un vibrante e accorato appello per la fine di ogni conflitto in corso nel mondo. Affacciato dalla loggia centrale della Basilica vaticana per la benedizione Urbi et Orbi, il Papa ancora una volta ha chiesto che tacciano le armi «nell’amata Siria». Poi la sua voce si è fatta ancora più grave nel supplicare che venga sconfitta la «piaga della fame», vero dramma acuito dalle guerre ma quante volte, ha sottolineato Bergoglio, proprio invece dai nostri stessi comportamenti, quegli «immensi sprechi di cui siamo complici». Quindi, a Gesù Risorto, il Papa si è rivolto per invocare aiuto nel «proteggere gli indifesi, soprattutto i bambini, le donne, gli anziani», in particolare quando sono oggetto «di sfruttamento e abbandono».
FRANCESCO non ha dimenticato i malati, come i colpiti dall’ebola in Africa che ha esortato a curare, e quanti soffrono per ogni malattia favorita dall’incuria e dalla miseria. Nella sua benedizione anche un ricordo alle «numerose persone sequestrate, sacerdoti e laici» proprio mentre dal Medio Oriente arrivano notizie secondo cui il gesuita padre Paolo Dall’Oglio, scomparso in Siria alla fine del luglio scorso, sarebbe vivo e oggetto di una trattativa per la sua liberazione.
Conclusa la Pasqua, per Francesco si apre un’altra settimana chiave. Roma si prepara infatti ad accogliere migliaia se non milioni di pellegrini che confluiranno domenica prossima in piazza San Pietro per le canonizzazioni di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Immediatamente dopo, dal 28 al 30 aprile, Bergoglio presiederà la quarta riunione del cosiddetto ‘C8’, il gruppo di cardinali che lo assistono nella riforma della Curia.