Maila Papi
PIOMBINO
C’È UNA VOCE

più alta che si leva a difesa di un pezzo di storia industriale che rischia di sparire. «Per favore aprite gli occhi e non rimanete con le mani incrociate». È l’appello di papa Francesco rivolto a quanti hanno ancora la possibilità di salvare lo stabilimento Lucchini di Piombino.
«Ho ricevuto un video-appello da parte degli operai. Mi ha davvero commosso e sono rimasto triste», ha detto il pontefice nel concludere l’udienza generale in piazza San Pietro. «Cari operai, cari fratelli — ha aggiunto — sui vostri volti era dipinta una profonda tristezza e preoccupazione di padri di famiglia che chiedono solo il loro diritto di lavorare. Siate sicuri della mia vicinanza, della mia preghiera. Non scoraggiatevi. Il Papa è accanto a voi e prega per voi. A tutti i responsabili chiedo di compiere ogni sforzo per riaccendere la speranze nei cuori di questi nostri fratelli».

E LE PAROLE


di Bergoglio sono arrivate dritte ai lavoratori dell’acciaieria Lucchini che ieri si sono riuniti in assemblea. Hanno ancora voglia di lottare gli operai (2200 diretti e altrettanti dell’indotto) per scongiurare la chiusura dell’area a caldo dello stabilimento, l’unico insieme a Taranto a ciclo integrale, l’unico in Italia a produrre rotaie. Oggi sarà un altro giorno di lotta: l’altoforno, il cuore dello stabilimento, dalle ore 12 inizierà a essere caricato in bianco, caricato solo con il coke, niente minerale, e a quel punto potrà andare avanti un’altra ventina di giorni. Poi si spegnerà definitivamente. Dopo oltre 150 anni la produzione di acciaio a Piombino si fermerà. E questo significa anche 1500 lavoratori senza lavoro e altrettanti dell’indotto. L’azienda è commissariata da due anni, è in corso un bando d’acquisto ma la società indiana Jindal e quella ucraina Steel Mont sono interessate ai laminatoi, non all’area a caldo. Svanita per ora anche il sogno arabo con la Smc che avrebbe mantenuto l’occupazione.

I PROGETTI

per il futuro ci sono ma nel frattempo che faranno i lavoratori? Ed ecco che la speranza, oltre alle parole del Papa apprezzate dagli operai della Piombino rossa, arriva dalla firma dell’accordo di programma che dovrebbe avvenire oggi a Palazzo Chigi. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha infatti annunciato che è stata raggiunta — dopo un incontro a Roma al quale ha partecipato anche il premier Renzi — un’intesa preliminare su «una bozza di accordo» di programma che riguarda il salvataggio del polo siderurgico di Piombino e delle attività del gruppo Lucchini. Per agevolare la chiusura della trattativa sono arrivati 50 milioni per la riconversione ecologica dal ministero dell’Ambiente.
«Credo — spiega Rossi — che sia un buon punto di arrivo. Mi auguro che ci siano tutte le condizioni per poter firmare». Ha inoltre annunciato che nell’ambito della procedura di vendita dello stabilimento «ci sono proposte molto interessanti di gruppi di rilievo internazionale che dimostrano interesse per la realizzazione dell’area a caldo». «La Regione — ha concluso Rossi — crede talmente su Piombino che ha messo 60 milioni a supporto per chi investirà nell’area a caldo».