Bruno Ruggiero
ROMA
IL GOVERNO

Renzi volta pagina nell’affaire dei due marò «confinati» nell’ambasciata d’Italia a Nuova Delhi e dal 2012 sul filo del rasoio per la morte di due pescatori a largo delle coste dello Stato indiano del Kerala. L’ha spiegato ieri il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, nell’audizione al Senato insieme alla collega Roberta Pinotti, titolare della Difesa. «Abbiamo deciso di far rientrare a Delhi l’ambasciatore italiano, Daniele Mancini. Esaurita la fase in cui ha operato il commissario straordinario Staffan De Mistura, servono figure nuove: stiamo definendo un collegio di esperti, sotto la guida di un coordinatore».

È L’ANTICAMERA

del ricorso all’arbitrato in alternativa alla giurisdizione indiana. Frutto diplomatico ormai maturo, ha aggiunto il ministro Pinotti, di una «precisa strategia condivisa con il Parlamento che poggia sull’internazionalizzazione della vicenda». E così con De Mistura, salta un’altra testa nella tormentata gestione del caso che ha coinvolto finora tre governi e tenuto aperta troppo a lungo una ferita dolorosa e imbarazzante. «Il 18 aprile scorso l’Italia ha inviato una nota verbale alle autorità indiane, la quinta in due mesi, ricevuta da Delhi il 21 aprile — ha riferito Federica Mogherini —. Chiediamo l’avvio di un ‘exchange of views’ (uno scambio di vedute, ndr) e il ritorno dei marò in Italia. Nel caso in cui non si raggiungesse in tempi ragionevoli, per questa via, una soluzione accettabile, si ricorrerà a strumenti di risoluzione delle dispute in base alle norme internazionali». No comment dal ministero degli Esteri di New Delhi. È toccato al ministro Pinotti rimarcare la cornice politico-giuridica in cui si iscrive il punto di vista dell’esecutivo guidato da Renzi sul pasticcio indiano. «Il governo lavora unito sul tema, che è essenziale», ha premesso. Per ribadire poi che «trattenere due militari per oltre due anni è inaccettabile per noi, così come per i nostri partner internazionali e abbiamo ottenuto il loro sostegno». «A fronte di un atteggiamento indiano dilatorio ed evasivo, manca ancora un atto di accusa», ha ricordato Pinotti, secondo la quale i due fucilieri del San Marco, di scorta anti-pirateria a un mercantile italiano, erano tutelati dall’«immunità funzionale».

«SI TRATTA

di militari che stavano svolgendo il loro compito, il processo in India non è una strada percorribile — ha aggiunto — : per i militari in missione esistono norme che riguardano il giudizio, in caso di errori o manchevolezze». Dal fronte delle opposizioni, mentre sono positivi i primi commenti di Deborah Bergamini (Forza Italia) e Ignazio La Russa (FdI), si registra l’ennesima stroncatura dei Cinquestelle: «Slogan da campagna elettorale, per camuffare la debacle di Renzi e del precedente governo, entrambi griffati Pd».