ROMA, 27 APRILE 2014 - QUATTRO Papi riuniti, idealmente, all’interno del colonnato del Bernini. Sotto gli occhi di due miliardi di persone appiccicate agli schermi tv per seguire la cerimonia da ogni parte del mondo e almeno un milione di fedeli racchiusi tra piazza San Pietro, via della Conciliazione e le aree limitrofe. Roma sarà la cornice, oggi, di una pagina di storia che scriverà papa Bergoglio nel canonizzare due suoi predecessori: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. A concelebrare, non dall’altare ma dalla postazione di cardinali vescovi, anche il Pontefice emerito Benedetto XVI che solo ieri ha sciolto la riserva. Sarà alla cerimonia per rendere omaggio ai nuovi santi e al suo ‘amico più caro’, Karol Wojtyla.
Un dono, questi santi, che la Chiesa consegna all’umanità in un appuntamento che è già mondiale e porterà nella Capitale 24 capi di Stato (tra i quali molti reali), 10 di governo, 40 tra ministri e viceministri con 122 delegazioni. Tutto il Pianeta sarà spiritualmente e fisicamente a Roma per una cerimonia insieme solenne e austera. Perché la Chiesa che oggi porta l’impronta di Francesco è ispirata alla semplicità. E semplici saranno le nuove preghiere coniate per i santi appena proclamati e semplice è la gioia delle migliaia di pellegrini che sono già giunti a San Pietro.
A vegliare su tutti, un imponente apparato di sicurezza visibile — 10.000 agenti in campo che fanno capo al Viminale — e un battaglione di ‘invisibili’: gli 007 italiani e del mondo chiamati a monitorare malintenzionati e gruppi in cerca di risonanza mediatica. L’attenzione, ha confermato ieri il ministro dell’Interno Angelino Alfano, resta «alta»: è la giornata a rappresentare motivo di allerta. Soltanto in piazza saranno 100 le webcam attivate per seguire ogni singolo movimento. In più, l’ausilio di Google Earth che darà il polso della situazione nell’intera «zona rossa».


CHIUSO lo spazio aereo, transennate vie e viali, ispezionati sottosuolo e tombini, scandagliato il Tevere vigilato dai sub. Mentre, tutto attorno, mediatori culturali e volontari della Protezione civile — che sono 3.500 — forniranno aiuto e assistenza ai tanti che sono arrivati fino a Roma per dedicare una preghiera ai nuovi santi. 81 squadre di soccorso saranno pronte a ogni emergenza sanitaria, disponibili anche 20 psicologi.
E poi, treni speciali, voli charter, collegamenti intensificati e tanti operatori Ama per assicurare il decoro della città. «Ce la faremo», ha detto Alfano. E ce la faranno i fedeli per i quali sono stati allestiti maxischermi e punti di raccolta anche in zone distanti dal Vaticano. Perché tutti possano partecipare. Alla celebrazione, alla consegna delle reliquie dei nuovi santi a papa Francesco, alle testimonianze e preghiere.


LE RELIQUIE di papa Roncalli saranno portate da alcuni membri della famiglia, per Wojtyla il compito sarà assegnato alla donna miracolata Floribeth Mora Diaz, guarita in modo inspiegabile, almeno secondo la scienza. Ma in piazza sarà presente anche il cardinale Marchisano, anziano prete emerito di San Pietro, anche lui guarito da Giovanni Paolo II. Ad assicurarsi, con una telefonata, che non sarebbe mancato è stato papa Bergoglio in persona.


SOLTANTO la pioggia, caduta verso sera e prevista anche oggi, ha rovinato la vigilia a San Pietro. In tanti sono arrivati con i sacchi a pelo, polacchi in testa, nella speranza di occupare le prime file. Desiderio rivelatosi vano perché l’emiciclo è stato sgomberato completamente alle 19 per motivi di sicurezza. Canti, balli e preghiere, però, non sono mai cessati per l’intera giornata, dinanzi agli arazzi con l’immagine dei due Papi speciali. E poi, ‘notte bianca’ con le veglie nelle chiese rimaste aperte ininterrottamente.