Leo Turrini
ADESSO
la Ferrari sogna un sì. Da parte di Ross Brawn. Che ieri ha confermato, alla Bbc, l’anticipazione apparsa ieri su queste colonne: «E’ vero, lunedì ero a Maranello in compagnia di alcuni amici, era una visita di piacere, tutto qua».
Il rischio, appunto, è che il geniale tecnico britannico resti fedele alla promessa fatta a se stesso quando ha lasciato, a fine 2013, la Mercedes: mai più Gp, al massimo un ruolo da ‘arbitro’ al servizio della federazione internazionale. Del resto Brawn ha vinto e rivinto tutto, monetizzando strepitosamente i meriti di una carriera che parla da sola: con la Benetton, con la Rossa, con la scuderia che portava il suo nome e infine anche con la casa di Stoccarda non ha sbagliato un colpo! Si capisce dunque l’interesse di Montezemolo e Mattiacci per una operazione che non sarebbe un semplice tributo alla nostalgia (con il Cavallino mister Brawn ha vissuto l’epopea aurea di Schumi): il Reparto Corse ha bisogno di un coordinatore, insomma di un uomo che sappia agire come un direttore d’orchestra. Perché appunto Mattiacci, il successore di Domenicali al vertice della Ferrari che corre, è convinto che non siano i ‘solisti’ a mancare, in squadra. Al di là dei possibili sviluppi di un dialogo non semplice, è una buona cosa, come raccontavo ieri, che la Signora in Rosso si dia come obiettivo il meglio e il massimo. Il mandato conferito da Montezemolo a Mattiacci (rivoltare come un calzino il reparto corse) contiene una indicazione strategica: non dovrebbero mancare le risorse economiche per lanciare la caccia alla lepre Mercedes, certo non subito ma in prospettiva 2015. E ci sono tecnici della casa tedesca (ma anche della Red Bull) sulla ‘lista della spesa’, mentre una alternativa a Ross Brawn, però non di pari livello ed è meglio dircelo subito, sarebbe rappresentata da Pat Symonds, già accanto ad Alonso in Renault.

IN SPAGNA


. Ma, per tornare al presente, che cosa ci si può aspettare dal citato Fernando e da Raikkonen nell’imminente Gp di Barcellona? O meglio: che cosa loro possono aspettarsi dalla F 14 T, sulla quale appariranno una serie di innovazioni mirate ad un recupero di competitività indispensabile per dare un senso alla stagione?
Onestamente, non credo sia il caso di alimentare una immotivata euforia. Ripetere il podio cinese non sarà impresa agevole. E dire che a Barcellona, dodici mesi fa, la Ferrari ha vinto per l’ultima volta