Tommaso Strambi
SIENA
«TI SENTI

forte?». Lo sguardo fiero, dritto e nelle stesso tempo beffardo. Così, Ferdinando Minucci, allora potente general manager della Mens Sana Basket, aveva accolto un cronista all’indomani delle perquisizioni che, il 17 dicembre 2012, la guardia di finanza aveva fatto nella sua abitazione, in quelle dei suoi collaboratori e nella sede della società biancoverde. Quella mattina era prevista la conferenza stampa di fine anno. Quello del settimo scudetto (il sesto consecutivo) e dei primi mesi di Luca Banchi come capo coach, dopo i successi targati Simone Pianigiani. La delusione della Final Four era alle spalle e lui, il patron Ferdinando, non rinunciò a incontrare i giornalisti. Da vero condottiero. Sebbene, nonostante, il sorriso era livido in volto. «Siamo a disposizione del magistrato — affermò sicuro — per chiarire tutto quello che ci verrà chiesto. Sarà il tempo a dire cos’è successo».

IERI MATTINA,

invece, il condottiero del basket vincente e in procinto di diventare (dal prossimo 1 luglio) presidente della Legabasket, è stato raggiunto in Emilia dai militari delle fiamme gialle che gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari firmata dal gip Bellini su richiesta del pm Antonino Nastasi. Insieme con lui, a finire ai domiciliari, anche la sua principale collaboratrice Olga Finetti e i riminesi Stefano Sammarini e Nicola Lombardini soci della Essedue Promotion e della Brand Management. Tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di frodi fiscali. Con loro sono indagati (il gip non ha concesso le misure restrittive) anche il direttore sportivo della Mens Sana Jacopo Menghetti e il riminese Alessandro Terenzi della Duesse. Oltre alle esecuzione delle ordinanze, i finanzieri guidati dal colonnello Gianpaolo Mazza e dal capitano Ida Perri, hanno sequestrato 14 milioni di euro così ripartiti: fino alla concorrenza di 9.835.479 euro per Ferdinando Minucci e Olga Finetti e di 4.045.933 per Sammarini e Lombardini. Mentre 17 giocatori biancoverdi (attuali e delle passate stagioni) sono stati denunciati per aver evaso la normativa fiscale, eludendo, complessivamente 16 milioni di euro.
«Sarà il tempo a dire che è successo», diceva nel 2012 Minucci. Ma il gip, nell’accogliere la richiesta degli arresti, scrive che le prove raccolte dagli investigatori «hanno i caratteri della precisione, del dettaglio e della cooerenza». E disegnano «una frode da oltre 60 milioni e pagamenti in nero» alle stelle biancoverdi, oltreché «un arricchimento personale».

LUI,


il condottiero della ‘Mens Sana pigliatutto’, è rimasto in silenzio. L’unica cosa che ha chiesto ai finanzieri è stato il «braccialetto elettronico». Poi, tirato in volto, in tuta bianca con il cappuccio ha affrontato fotografi e cameramen. Nessuna parola, solo una smorfia con il giubbotto tenuto tra le braccia a nascondere i polsi con le manette.