Marinella Rossi
MILANO
AL CENTRO culturale Tommaso Moro Onlus (Moro, quello che nellUtopia stilizzava una società ideale e virtuosamente felice) si riuniva un comitato daffari mazzette e protezioni politiche a 360 gradi a fini di carriera che dirigeva unorchestra di appalti. Per la grande partita Expo, per almeno tre ospedali del Milanese e Lombardo, per la Città della Salute di Sesto San Giovanni, e, anche, per lavori dovuti alla Società di gestione impianti nucleari, Sogin. Un tavolo trasversalmente allargato, in cui idealmente si plasma un compromesso storico dellaffarismo, della corruzione, delle aste turbate, delle carriere e degli inevitabilmente previsti appoggi politici. Senza i quali, senza quei referenti altolocati, non avrebbero avuto ragione di essere Gianstefano Frigerio, detto «Il professore» o anche «Lonorevole», rappresentante quasi dimenticato della vecchia Dc, finito in manette per corruzione con Mani Pulite (e più volte condannato fino allaffidamento ai servizi sociali) e Primo Greganti, detto il Compagno G (pure lui vecchia conoscenza del pool, pluricondannato per finanziamento illecito ai partiti e reati tributari) e referente di una magmatica «area pd» e di un più roccioso zoccolo delle coop rosse.
LORO i direttori dorchestra, che, se dimenticati, rispolverano tutta la professionalità del lobbing della stecca e delle promesse di carriera in unaltra inchiesta (dopo la recente bufera su Infrastrutture Lombarde per le consulenze legali manipolate), firmata dalla Dda e dal dipartimento Pubblica amministrazione della Procura di Milano e dunque dai pm Claudio Gittardi e Antonio DAlessio (coordinatrice laggiunto Ilda Boccassini).
Chi lavrebbe detto che Frigerio, 74 anni ed ex segretario regionale della Dc, ma attualmente collaboratore dellUfficio Politico del Ppe a Bruxelles, e Greganti, classe 1944, nonché lex senatore del Pdl Luigi Grillo potessero finire in carcere (su misura cautelare firmata dal gip Fabio Antezza) a ventidue anni da Mani Pulite, e per reati tipici: associazione per delinquere, corruzione, turbativa dasta. A garantire un ricambio generazionale (a parte che una nuova misura ai domiciliari tocca anche lex dg di Ilspa, Antonio Giulio Rognoni) è quellAngelo Paris a capo dellufficio contratti di Expo. Uno che reagisce con entusiasmo alle prime avance, tramite Rognoni, da parte di Frigerio, per ottenere la sua neutralità nella gara daffidamento per lArchitettura servizi Expo ristorazione, servizi igienici, spazi commerciali per 67 milioni e 80mila euro in cambio di una stecca da «600mila euro da suddividersi in parti uguali» ed è il 13 ottobre 2013. Per poi presto arrivare (parola di Frigerio) a un«intesa strepitosa». Tanto che, scrive il gip Antezza «il direttore generale chiede al sodale, prendendone nota, nominativi di imprese sponsorizzate dallassociazione e da favorire con riferimento alle successive gare Expo spa». Oltre, naturalmente, alla premiata ditta qui favorita che è la vicentina Maltauro di Enrico Maltauro, anche lui ieri arrestato nelloperazione congiunta di Dia e Guardia di finanza di Milano, assieme con il braccio destro di Frigerio, Sergio Cattozzo, ex segretario Udc in Liguria.
IN CAMBIO degli appalti sui Servizi, sui Padiglioni dei Paesi Esteri. sullarea parcheggi e sulle Vie dacqua Expo, così come sullaffidamento dellimpianto per la Sogin della cementazione di liquidi radioattivi a Saluggia, cè il denaro: la cupola gestiva circa 40mila euro al mese di fondi neri. E protezioni e carriera, spendendo nomi della politica. Un turbinio di nomi. Silvio Berlusconi come referente di Frigerio; per Luigi Grillo, lattuale ministro degli Interni, Angelino Alfano (ma anche, vecchia conoscenza, Cesare Previti). E di Greganti, il totem delle cooperative.
MILANO
AL CENTRO culturale Tommaso Moro Onlus (Moro, quello che nellUtopia stilizzava una società ideale e virtuosamente felice) si riuniva un comitato daffari mazzette e protezioni politiche a 360 gradi a fini di carriera che dirigeva unorchestra di appalti. Per la grande partita Expo, per almeno tre ospedali del Milanese e Lombardo, per la Città della Salute di Sesto San Giovanni, e, anche, per lavori dovuti alla Società di gestione impianti nucleari, Sogin. Un tavolo trasversalmente allargato, in cui idealmente si plasma un compromesso storico dellaffarismo, della corruzione, delle aste turbate, delle carriere e degli inevitabilmente previsti appoggi politici. Senza i quali, senza quei referenti altolocati, non avrebbero avuto ragione di essere Gianstefano Frigerio, detto «Il professore» o anche «Lonorevole», rappresentante quasi dimenticato della vecchia Dc, finito in manette per corruzione con Mani Pulite (e più volte condannato fino allaffidamento ai servizi sociali) e Primo Greganti, detto il Compagno G (pure lui vecchia conoscenza del pool, pluricondannato per finanziamento illecito ai partiti e reati tributari) e referente di una magmatica «area pd» e di un più roccioso zoccolo delle coop rosse.
LORO i direttori dorchestra, che, se dimenticati, rispolverano tutta la professionalità del lobbing della stecca e delle promesse di carriera in unaltra inchiesta (dopo la recente bufera su Infrastrutture Lombarde per le consulenze legali manipolate), firmata dalla Dda e dal dipartimento Pubblica amministrazione della Procura di Milano e dunque dai pm Claudio Gittardi e Antonio DAlessio (coordinatrice laggiunto Ilda Boccassini).
Chi lavrebbe detto che Frigerio, 74 anni ed ex segretario regionale della Dc, ma attualmente collaboratore dellUfficio Politico del Ppe a Bruxelles, e Greganti, classe 1944, nonché lex senatore del Pdl Luigi Grillo potessero finire in carcere (su misura cautelare firmata dal gip Fabio Antezza) a ventidue anni da Mani Pulite, e per reati tipici: associazione per delinquere, corruzione, turbativa dasta. A garantire un ricambio generazionale (a parte che una nuova misura ai domiciliari tocca anche lex dg di Ilspa, Antonio Giulio Rognoni) è quellAngelo Paris a capo dellufficio contratti di Expo. Uno che reagisce con entusiasmo alle prime avance, tramite Rognoni, da parte di Frigerio, per ottenere la sua neutralità nella gara daffidamento per lArchitettura servizi Expo ristorazione, servizi igienici, spazi commerciali per 67 milioni e 80mila euro in cambio di una stecca da «600mila euro da suddividersi in parti uguali» ed è il 13 ottobre 2013. Per poi presto arrivare (parola di Frigerio) a un«intesa strepitosa». Tanto che, scrive il gip Antezza «il direttore generale chiede al sodale, prendendone nota, nominativi di imprese sponsorizzate dallassociazione e da favorire con riferimento alle successive gare Expo spa». Oltre, naturalmente, alla premiata ditta qui favorita che è la vicentina Maltauro di Enrico Maltauro, anche lui ieri arrestato nelloperazione congiunta di Dia e Guardia di finanza di Milano, assieme con il braccio destro di Frigerio, Sergio Cattozzo, ex segretario Udc in Liguria.
IN CAMBIO degli appalti sui Servizi, sui Padiglioni dei Paesi Esteri. sullarea parcheggi e sulle Vie dacqua Expo, così come sullaffidamento dellimpianto per la Sogin della cementazione di liquidi radioattivi a Saluggia, cè il denaro: la cupola gestiva circa 40mila euro al mese di fondi neri. E protezioni e carriera, spendendo nomi della politica. Un turbinio di nomi. Silvio Berlusconi come referente di Frigerio; per Luigi Grillo, lattuale ministro degli Interni, Angelino Alfano (ma anche, vecchia conoscenza, Cesare Previti). E di Greganti, il totem delle cooperative.
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