MILANO
EX CENTRALI
nucleari e bonifiche miliardarie con tangenti e avanzamenti di carriera. Caorso, un risanamento globale dato a fine 2025 e davvero miliardario, se il braccio destro di Gianstefano Frigerio, Sergio Cattozzo, diceva (intercettato) il 20 gennaio 2014: «A Caorso devono fare quel grosso investimento di un... di un miliardo e mezzo di euro». E una «raffinata tecnica», come la definisce il giudice delle indagini preliminari Fabio Antezza, è messa in atto dalla cupola da compromesso storico della tangente e delle aste manipolate, che mette inseme uomini di riferimento di FI, Pdl e Coop, nelle persone dell’Onorevole, Frigerio, l’ex senatore del Pdl Luigi, detto Gigi, Grillo, e il già compagno G, Primo Greganti. «Favorire le imprese amiche» a ottenere la commessa di progettazione ed esecuzione di lavori di smantellamento dell’edificio reattore della centrale, dalla società Sogin, che gestisce la bonifica dei siti nucelari e il cui socio unico è il ministero dell’Economia. Spingere ed «evidenziare il ruolo e l’importanza del capo dell’amministrazione e finanze di Sogin, Alberto Alatri» (indagato), come intermediario presso il sindaco di Caorso, Fabio Callori, per agevolarne la carriera in Sogin, e assicurarselo come fedele alla cupola (nonché trovare nuovi sviluppi di carriera per l’ex ad di Sogin Giuseppe Nucci, pure lui indagato). «Stabilire un contatto» fra il clan e il «nuovo ad di Sogin, Riccardo Casale». Obbiettivo finale: Sogin assegna l’appalto alle società di riferimento, da Maltauro a Prisma a General Smontaggi, la divisione delle mazzette sarà in parti uguali fra la triade.

I MEZZI

per raggiungere il fine: un manuale perfetto di accerchiamento. Il sindaco Callori, in cambio della promessa di nuove cariche dopo la fine del mandato («se ci fosse qualche ruolo.. anche il coordinamento nazionale... qualche Commissione...»), si rende disponibile «a creare una serie di ostacoli amministrativi» al rilascio «delle autorizzazioni necessarie a Sogin per la costruzione del Parco tecnologico». Lui si dovrà «negare — come spiega Frigerio — qualsiasi cosa chiedano», per dimostrare alla nuova dirigenza di Sogin, Riccardo Casale, che solo Alatri ha «capacità di convincimento e interazione» col sindaco. E ogni azione ha un’interfaccia sul piano della politica. 20 gennaio 2014, Cattozzo a Frigerio: «Siccome Primo (Greganti, ndr), non riesce ad avere il contatto con Casale, Casale scappa perché è legato a Letta (Enrico, ndr) e non risponde a nessuno... l’unica cosa che potrebbe smuovere Casale all’interno del Pd... è un renziano perché lui è distaccato dai renziani... però lui cerca anche coperture sul centro destra... che si potrebbe rimettere in piedi il discorso della Direzione generale... se Gianni Letta dice a suo nipote: tu hai l’amministratore delegato... eh, lista civica ha il Presidente... benissimo... adesso ti do un nome e tu lo nomini direttore generale che è Alberto Alatri, così anche noi all’interno abbiamo un riferimento». Frigerio: «Certo certo lo posso anche preparare bene, faccio prima un incontro con Alberto (Alatri, ndr), Cesare Previti e poi con Gianni Letta... faccio tutte le cose che.. rimetto insieme la squadra che ha difeso a spada tratta Nucci». E affari illeciti la Cupola li stava per concludere anche pochi giorni prima degli arresti, come risulta dalle intercettazioni di una cena in un ristorante milanese il 28 aprile tra Paris, Frigerio, Cattozzo e Greganti. Domani via agli interrogatori della procura.
Marinella Rossi