Montreal (Canada)
ROSSA
di pudore, lontana in un angolo del video dove nessuno la potesse vedere. Per carità, la Ferrari sapeva benissimo che Montreal non era il circuito che potesse regalare illusioni capaci di sopravvivere al venerdì delle libere. Ma nel giorno in cui la Mercedes mostra le prime crepe e fallisce l’assalto al record di doppiette consecutive, nel giorno in cui la Red Bull ritrova una buona competitività, nel giorno insomma in cui poteva esserci un po’ di trippa per i gatti che non possono puntare al titolo, le rosse non ci sono. Alle spalle dell’italo-australiano Ricciardo, bravo a beffare Rosberg nel finale poco prima che Massa centrasse Perez mandando entrambi a sbattere e facendo prendere un bello spavento a tutti (nessuna conseguenza, per fortuna), sul podio si accomoda un Vettel quasi redivivo, e prima di Alonso si piazzano anche Button e Hulkenberg.
NON E’ PIU’ neanche una questione di motori o ‘power unit’, come si dice adesso, perché il Renault che ieri è salito sul podio due volte è meno potente di quello del Cavallino. La verità è che senza i problemi tecnici che Rosberg (motore elettrico) ha saputo gestire meglio di Hamilton (uscito per i freni), la Mercedes stava rifilando distacchi siderali a tutti anche questa volta. Ma una volta che la corazzata va in panne, se la Ferrari non è pronta ad approfittarne e gli altri sì, vuol dire che a Maranello il tempo degli esami di coscienza non è ancora finito.
COME SEMPRE, a Montreal non ci si annoia perché tra il caldo e qualche uscita di pista di troppo, la classifica si muove spesso. A un certo punto Felipe Massa, il più veloce di giornata, è primo, interrompendo il monologo delle frecce d’argento che durava dall’inizio dell’anno. Poi il brasiliano torna ai box, e Rosberg inizia uno show di sensibilità, perché mentre il compagno Hamilton finisce fuori con i freni in fumo, lui pur avendo un motore ‘stoppato’ dai problemi all’unità elettrica supplementare e viaggiando con una velocità di punta più bassa di trenta chilometri rispetto agli inseguitori, riesce quasi a completare l’impresa di tenere dietro tutto il trenino fino alla fine. Ricciardo lo passa mostrando i denti di chi vuole mangiarsi le occasioni quando passano, qualcosa che nessuno dei due ferraristi in questo momento riesce anche solo ad immaginare.
Doriano Rabotti