Elena Comelli
MILANO
ESUBERI ALITALIA

, la questione si complica. I 2.251 tagli previsti dall’alleanza con Etihad sono «condizione necessaria per avere una dimensione efficiente e competitiva», ha ribadito ieri il numero uno Gabriele Del Torchio, a margine degli incontri con i sindacati. Il manager ieri ha incontrato anche le banche, con cui la strada è in discesa. Le uniche resistenze verrebbero da Mps e Popolare di Sondrio, che sono solo creditrici e non azioniste. Ma Intesa e Unicredit non sarebbero disposte a farsi carico anche dei debiti delle altre due: «Ogni banca e ogni soggetto deve fare la sua parte», ha detto Gian Maria Gros-Pietro di Intesa. Oggi torna a riunirsi il cda per l’approvazione del bilancio e, se si chiudesse in tempo il negoziato con le banche, anche per l’ok definitivo alle condizioni di Etihad.

MA SUL FRONTE

sindacale si affilano le armi e si prevede una «trattativa molto difficile». Già nell’incontro di ieri, che continuerà lunedì, c’era «un clima teso», secondo il segretario generale della Fit-Cisl, Giovanni Luciano: «Pretendiamo una trattativa seria con l’obiettivo di tutelare tutti. Sarà un confronto complicato, ma con l’appoggio che il governo ci ha garantito possiamo uscirne al meglio. Non ci sono stati posti aut aut e in ogni caso non ne accetteremo».
I 2.251 esuberi, tra cui 122 piloti e 258 assistenti di volo, «non mi pare siano il punto di arrivo», ha sottolineato il leader della Filt-Cgil, Franco Nasso: «Noi siamo perché ci sia continuità». Sulla stessa linea il segretario generale della Uilt, Claudio Tarlazzi. «La situazione è molto complessa e richiede tempi adeguati per trovare la soluzione migliore per tutti. Nessuno deve rimanere senza lavoro». Sui tempi, i sindacati non escludono di andare oltre il 15 luglio, se sarà necessario. Ma il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, che ieri aveva indicato questa scadenza, è tornato a chiedere che si chiuda entro quella data: «I tempi devono essere quelli, sono fondamentali perché è giusto dare una risposta a un investitore che ha fatto una proposta».

E DOPO


aver confermato al commissario Ue ai Trasporti Siim Kallas, che ha incontrato ieri a Roma, il controllo italiano di Alitalia, Lupi ha richiamato tutti al senso di responsabilità: «Stiamo andando in una direzione molto positiva, per il momento sono ottimista, anche perché di fronte a 1,2 miliardi ci vuole una grande responsabilità per dire di no».