Luca Bertaccini
FORLÌ
SI È RIPRESA con il suo telefono cellulare, realizzando un video di una quarantina di minuti, mentre si trovava sul tetto della scuola che frequentava, prima di buttarsi nel vuoto. Un video dove le parole pesano come pietre. «Questo è esistere, non vivere», una delle frasi che meglio descrivono il conflitto interiore che viveva una sedicenne, che lo scorso 17 giugno ha scelto di suicidarsi. Tutto dopo essere salita sul tetto del liceo classico Morgagni, a Forlì. Il procuratore capo Sergio Sottani e il sostituto procuratore Marilù Gattelli hanno indagato i genitori per per istigazione al suicidio e maltrattamenti psicologici nei confronti della figlia.
La ragazza nella sua videoconfessione ha raccontato di un forte malessere nei confronti della famiglia. «Il video? Una rivendicazione nei confronti della famiglia. La ragazza era lucida in maniera impressionante», dicono gli inquirenti.
«SPERO che i carabinieri indaghino sulla mia vicenda», è lappello alle forze dellordine contenuto nel video. Proprio il filmato rappresenta lelemento cardine dellinchiesta della Procura di Forlì. Ancora più delle lettere e dei post-it lasciati dalla giovane. Ieri mattina Gattelli insieme ai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Forlì hanno ascoltato come persona informata sui fatti unamica della liceale. Stessa sorte toccherà nei prossimi giorni a ex compagni di scuola e conoscenti. Per quanto riguarda i genitori verranno interrogati con tutta probabilità (salvo improvvise accelerazioni dellinchiesta) la prossima settimana. Ieri intanto a Forlì è stato il giorno del lutto: trecento studenti del classico hanno partecipato alla fiaccolata che dal centro ha raggiunto il cortile del liceo dove la sedicenne fu trovata senza vita. Per lei fiori e parole di ricordo.
A SORPRESA, hanno fatto capolino i genitori: entrati da una porticina laterale hanno assistito alla messa celebrata dal professore di religione della giovanissima. Non ci sarà un funerale, la ragazza sarà cremata. Ieri sera Forlì, commossa, le ha dato laddio.
FORLÌ
SI È RIPRESA con il suo telefono cellulare, realizzando un video di una quarantina di minuti, mentre si trovava sul tetto della scuola che frequentava, prima di buttarsi nel vuoto. Un video dove le parole pesano come pietre. «Questo è esistere, non vivere», una delle frasi che meglio descrivono il conflitto interiore che viveva una sedicenne, che lo scorso 17 giugno ha scelto di suicidarsi. Tutto dopo essere salita sul tetto del liceo classico Morgagni, a Forlì. Il procuratore capo Sergio Sottani e il sostituto procuratore Marilù Gattelli hanno indagato i genitori per per istigazione al suicidio e maltrattamenti psicologici nei confronti della figlia.
La ragazza nella sua videoconfessione ha raccontato di un forte malessere nei confronti della famiglia. «Il video? Una rivendicazione nei confronti della famiglia. La ragazza era lucida in maniera impressionante», dicono gli inquirenti.
«SPERO che i carabinieri indaghino sulla mia vicenda», è lappello alle forze dellordine contenuto nel video. Proprio il filmato rappresenta lelemento cardine dellinchiesta della Procura di Forlì. Ancora più delle lettere e dei post-it lasciati dalla giovane. Ieri mattina Gattelli insieme ai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Forlì hanno ascoltato come persona informata sui fatti unamica della liceale. Stessa sorte toccherà nei prossimi giorni a ex compagni di scuola e conoscenti. Per quanto riguarda i genitori verranno interrogati con tutta probabilità (salvo improvvise accelerazioni dellinchiesta) la prossima settimana. Ieri intanto a Forlì è stato il giorno del lutto: trecento studenti del classico hanno partecipato alla fiaccolata che dal centro ha raggiunto il cortile del liceo dove la sedicenne fu trovata senza vita. Per lei fiori e parole di ricordo.
A SORPRESA, hanno fatto capolino i genitori: entrati da una porticina laterale hanno assistito alla messa celebrata dal professore di religione della giovanissima. Non ci sarà un funerale, la ragazza sarà cremata. Ieri sera Forlì, commossa, le ha dato laddio.
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