FOSSE Benedetto XVI, pontefice della parola potente, potrebbe anche fare il papa seduto su una poltrona, schiacciato dal tempo e dagli affanni. Un «mezzo» papa.
Ma Francesco, il pontefice del gesto, l’uomo che ha parlato al mondo con i sorrisi e gli abbracci, e di parole ha usato solo quelle semplici del «buonasera» o della «misericordia», beh, insomma, lui seduto su una poltrona non potrebbe proprio fare quello che deve fare. Perché se c’è un insegnamento che Jorge Mario Bergoglio ha sempre dato a tutti coloro che hanno collaborato con lui, per primi i «curas villeros» di Buenos Aires, è che il prete, il vcescovo, il cardinale si fa uscendo dalle chiese. E per uscire, bisogna avere la forza per uscire. È un mestiere che consuma le suole delle scarpe, quello. «Ho l’impressione che Gesù bussi alla porta delle nostre chiese per chiederci di andar fuori», disse Bergoglio alle congregazione generali che nel marzo 2013 precedettero di qualche giorno il conclave. E secondo quell’insegnamento Francesco ha operato in questo anno e mezzo sulla cattedra petrina. Gesti, energia, cuore oltre l’ostacolo. Così fu a Lampedusa, quando un anno fa non fece tanti discorsi ma semplicemente disse una messa su un altare ricavato da un barcone di migranti, e con quella messa assestò un sonorissimo schiaffone a un Occidente interessatamente distratto. Così la lavanda dei piedi ai carcerati, così la fronte appoggiata al muro di Betlemme....

BASTA


parlare con i suoi vecchi «parrochiani»: del cardinale Bergoglio a Buenos Aires ricordano tante cose, ma più fatti che parole: le visite nelle villas con il collectivo, le messe in piazza tra prostitute liberate dalla schiavitù, le processioni davanti alla Casa Rosada alla testa dei più poveri...
Lui sempre in prima fila, dall’alba al tramonto, e anche dopo, senza mai un giorno di vacanza, senza mai una pausa. All’alba già la prima messa, poi dalle otto il suo telefono privato a disposizione dei preti che volevano chiamarlo.
Ecco perché di questa forza adesso Francesco ha bisogno e la Chiesa ha bisogno. Nonostante, ne siamo sicuri e anche lui ne è sicuro, in Vaticano non tutti la pensino come lui su molte cose. E di un papa così attivo, così di rottura, dentro la Mura Leonine qualcuno di certo farebbe volentieri a meno.