Riccardo Galli
Otto vittorie su otto Gp. E una pagina di storia del Motomondiale che da ieri cambia padrone. Con la vittoria di Assen, infatti, Marc Marquez ha fatto suo (eguagliandolo) il record che Giacomo Agostini aveva firmato nel 1971.
Roba da campioni, anzi, roba da numeri uno. Anche perché Marquez non sembra davvero conoscere ostacoli nella sua corsa al secondo mondiale consecutivo. Che si corra di notte, sotto il solleone o nel diluvio (come appunto ieri in Olanda), Marc è lassù. Imprendibile per chiunque.
«Sono soddisfatto — sono parole di Marquez — e ho capito che potevo puntare alla vittoria dopo aver visto che la moto rispondeva bene anche sotto la pioggia».
Celebrata l’ottava meraviglia del pilota della Honda, riflettori accesi sulla Ducati di Dovizioso che centra un secondo posto da applausi, così come si dice soddisfatto Valentino Rossi per aver chiuso in quinta posizione, dopo essere stato costretto — per un cambio di gomme sulla griglia di partenza — a partire dai box.
«Ho salvato il salvabile — esclama il numero 46 —. La mia gara condizionata dalla strategia per le gomme? La scelta fatta all’inizio (gomme da asciutto ndr) era quella giusta perché la pista si stava asciugando e quindi avrei avuto un grandissimo vantaggio».
«Il problema — continua Valentino — è che ha ricominciato a piovere. Dopo, c’era veramente troppa acqua e quindi mi sono dovuto fermare. Fortunatamente in tempo, nel senso che sono rientrato subito ai box, sono partito e così mi sono accodato al gruppo».
Una gara di rincorsa, dunque, in una giornata complicatissima anche e soprattutto per le condizioni meteo.
«Il quinto posto è un risultato discreto, ma è un peccato — prosegue Rossi — perché ero stato veloce e competitivo sia sull’ asciutto sia sul bagnato. In condizioni normali sottolinea avrei potuto fare meglio, fare una bella gara. Ma questa è Assen. Questo risultato ci fa ben sperare per le prossime gare».
Microfono a Dovizioso che ha regalato alla Ducati un podio preziosissimo. «E’ un risultato molto importante, arrivato al termine di una gara che ho cercato di impostare subito a nostro vantaggio. Sono contento perché la Ducati sta crescendo moltissimo e abbiamo margini di miglioramento decisivi».
Continua invece il momento no di Jorge Lorenzo. Chiude al tredicesimo posto, lontano da tutti. «Non volevo rischiare», sentenzia amareggiato.