ROMA
C’È CHI
lo attacca (tanti) e chi lo difende (pochi), e ognuno a sostegno della propria tesi adduce argomenti almeno in teoria solidissimi. Quel che è certo è che il nuovo sistema di pagamenti per i professionisti e gli artigiani fa discutere moltissimo. Chi lo approva lo fa in genere spiegando che il Pos obbligatorio servirà a combattere o almeno a limitare l’evasione fiscale, chi lo critica spiega che non servirà a niente, e sarà la solita via italiana alla complicazione dell’esistente. Con l’aggravante che si potrebbero creare costi inutili per le aziende.

SECONDO

la Cgia di Mestre «un’azienda con 100.000 euro di ricavo annuo, con il Pos, tra canone mensile, canone annuale e la percentuale di commissione sull’incasso, dovrà sostenere una spesa media annua di 1.200 euro». Secondo la Cgia l’obbligatorietà non serve, perché «tutte queste attività nella prassi quotidiana ricevono già adesso pagamenti tracciabili». Tra l’altro, rileva ancora la Cgia, gli artigiani «spesso si recano singolarmente presso la dimora o l’immobile del committente e questo comporta che ciascun dipendente e collaboratore dovrà essere dotato di un Pos».
Contrari anche i commercianti. Secondo Confesercenti «l’obbligo di accettazione di pagamenti via bancomat e carte di credito è una batosta per le imprese da circa 5 miliardi l’anno, tra costi di esercizio e commissioni». Ma la novità, sempre per Confesercenti rischia anche di essere inutile perché «la grande maggioranza degli italiani (il 69%) non ha intenzione di cambiare le proprie abitudini di pagamento». Lo studio di Confesercenti valuta che gli imprenditori — viene calcolato — si troveranno a sostenere aggravi di circa 1.700 euro l’anno ciascuno».
Durissimo il Codacons: «Una vera e propria buffonata — denuncia l’associazione dei consumatori —. Non sono previste sanzioni, chi non si doterà di Pos potrà comportarsi come meglio crede senza rischiare nulla».

APPLAUDE



Sel, con il capogruppo in commissione Finanze della Camera Giovanni Paglia: «Un passaggio potenzialmente molto importante per la lotta all’evasione fiscale, che solo per quanto riguarda l’Iva potrebbe valere oltre 100 milioni di recupero annui, ma che è stato costruito molto male dagli ultimi governi, con il rischio di renderlo inefficace e iniquo».
r. r.