Nuccio Natoli
ROMA
IN TEORIA:

dove vai se il Pos non ce l’hai? In pratica: è la classica riforma italian style. L’obbligo c’è, la sanzione no. Per cui se non rispetti l’obbligo, poi non rischi nulla. Da stamani tutti i negozi (compresi bar e ristoranti), gli artigiani (idraulici, falegnami etc, anche quelli che si recano a casa del cliente, e che dovrebbero essere dotati di Pos portatili), i professionisti (commercialisti, avvocati, notai, dentisti), sono obbligati ad accettare dal cliente il pagamento tramite bancomat, carta di credito, eccetera, se il conto supera i 30 euro.
La norma originale, che sarebbe dovuta entrare in vigore lo scorso gennaio, prevedeva l’obbligo del Pos solo per le aziende con fatturato annuo superiore ai 200mila euro. Lo slittamento della decorrenza ha cancellato pure il riferimento al fatturato. Quindi, da oggi tutti dovrebbero avere il Pos, la macchinetta che permette di pagare con il bancomat o la carta di credito. Se qualche negozio, o professionista, o benzinaio, la macchinetta (compresi i vari collegamenti informatici costa circa 1.200 euro) non ce l’ha e, quindi, diventa impossibile pagare con il bancomat che cosa accade? Semplicemente, nulla perché la legge si è dimenticata di imporre qualsiasi tipo di multa o sanzione. Un po’ come se non fosse prevista nessuna multa per chi supera i limiti di velocità in auto. Strade e autostrade diventerebbero tutti circuiti di Formula 1. È questo l’aspetto più stridente della vicenda, anche perché l’introduzione dell’obbligo del Pos (risale a una legge del 2012) fu spiegata soprattutto come strumento decisivo per combattere l’evasione fiscale. Tracciando tutti i pagamenti (sia di chi li fa, sia di chi li riceve) sarebbe diventato assai più difficile sfuggire al fisco. A corollario, fu detto che la minore circolazione di denaro contante avrebbe contribuito a fare diminuire le rapine.

DATA


la situazione il problema potrebbe sorgere se qualcuno volesse pagare con il bancomat, ma il negoziante allarga le braccia e replica «non c’è il Pos» e il cliente ribatte «e io non ho contante». A quel punto scattano le regole generali del codice civile. Il cliente diventa ufficialmente debitore della somma, ma potendo accampare il non rispetto di un obbligo di legge (il Pos) non scattano gli interessi di mora per il pagamento ritardato. In parole povere, alla fine si dovrà comunque pagare. Per i negozianti che non hanno il Pos l’unico possibile suggerimento è quello di avvertire (anche con qualche cartello in bella vista) il cliente “prima” di concludere la transazione. Così si dovrebbero evitare un bel po’ di discussioni.