Roma
LA ‘CANTERA’
di Coverciano al centro del progetto tecnico. Se sarà Carlo Tavecchio il nuovo presidente della Figc, è probabile l’addio al criterio di scelta di allenatori glamour e costosi come Cesare Prandelli, che tra stipendio fisso e percentuale sui diritti di immagine, aveva firmato un contratto da 2,2 milioni netti l’anno. Che per le casse Figc significavano 8 milioni lordi da sborsare in un biennio. Per Tavecchio — e con lui si schierano diverse componenti della Figc, tra cui LegaPro e parte della Lega di A, per ora — si deve tornare alla Grande Scuola dei tecnici federali e a stipendi da un milione l’anno. Per intenderci: ai Vicini, Bearzot, Valcareggi, Maldini. Un tecnico che sia figlio ed espressione della Figc, passando attraverso la crescita che, ad esempio fu di Azeglio Vicini, ct vincente dell’Under 21 prima di arrivare alla guida della nazionale maggiore. Uomini già pronti per la panchina di Prandelli però, non ce ne sono. Ecco perchè si è arrivati all’idea della doppia guida: un tecnico esperto (Guidolin, Zaccheroni) nel ruolo di direttore tecnico e un giovane rampante al fianco. Il nome nuovo è quello di Paolo Maldini. Ha già lavorato (e vinto) con Zac da giocatore, piacerebbe a Guidolin (e alla gente) e il suo rientro nel giro delle nazionali sarebbe già nell’agenda di Tavecchio (e non solo). Altri nomi caldi? Cabrini, Zola, lo stesso Roberto Baggio, che avrebbe fatto sapere di essere a disposizione.
La ‘coppia’ funzionò nel biennio 75-77, quando Bernardini affiancò Bearzot, prima che quest’ultimo camminasse da solo. Ai due fu affidato il compito della ricostruzione dopo il fallimento del mondiale di Germania del 74. Fallirono l’Europeo del ’76, ma lì nacque l’Italia di Bearzot che arrivò quarta al mondiale in Argentina nel ’78 e all’Europeo dell’80, prima di vincere il Mondiale nell’82 in Spagna.
Paolo Franci