Giulio Mola
Appiano Gentile (Como)
QUARANTACINQUE

giorni dopo la fine del campionato riecco l’Inter affacciarsi alla “Pinetina”. A livello gestionale è cambiato tanto nelle ultime settimane, il presidente Erick Thohir ha creato un nuovo modo di seguire e amministrare il club. Ma per la squadra molto deve essere ancora fatto, trattandosi di un vero e proprio «cantiere aperto» ora che anche tutte le «vecchie glorie» se ne sono andate. Lo sanno i dirigenti, lo sa soprattutto l’allenatore che ieri sotto la pioggia ha accolto un gruppo a ranghi incompleti per i primi test atletici. C’è chi è ancora impegnato al Mondiale, chi il Brasile lo ha lasciato da poco e si sta godendo le meritate vacanze, ma ci sono anche obiettivi di mercato da individuare e portare a casa. Insomma, lavori in corso ancora per un bel po’, e almeno per le prime settimane il tecnico toscano dovrà accontentarsi del nuovo arrivato Nemanja Vidic e dei tanti giovani appena rientrati, in attesa di innesti importanti.
Certo, l’esperto difensore serbo («Non ho mai giocato a tre ma mi allenerò al meglio con qualunque modulo. E spero di avere la maglia numero 15...») è la prima e importante pietra della nuova struttura, ma non può bastare. Però al suo primo giorno di scuola Vidic è arrivato con euforia e ambizione di fronte alle telecamere nella conferenza stampa di presentazione: «Cosa mi ha spinto ad accettare la corte dell’Inter? Le mie grandi motivazioni. Voglio far vedere anche in Italia di cosa sono capace. E poi so che Thohir è un presidente che ha entusiasmo, e un progetto per portare e tenere l’Inter ad un alto livello. E a me è sempre piaciuto far parte di nuovi progetti. Vogliamo migliorare ed essere fieri di quello che avremo fatto a fine anno». Con Vidic si è affrontato pure di uno degli argomenti più chiacchierati degli ultimi giorni: chi erediterà la fascia di capitano? Qualcuno si era sbilanciato, pensando proprio all’ex centrale del Manchester United che però frena: «Prima devo conquistarmi il posto in squadra, impegnandomi in campo e negli allenamenti». L’alternativa si chiama Ranocchia, assente al ritrovo dei giocatori in virtù di un permesso di due giorni in più. Pare che la “fascia” sia compresa nell’eventuale pacchetto per il rinnovo triennale che il gigante azzurro potrebbe sottoscrivere nei prossimi giorni. La società non vuole perdere il calciatore fra un anno a parametro zero, la firma di Ranocchia potrebbe risolvere un po’ di problemi.