Massimiliano Mingoia
MILANO
«È COLPA

della Regione». «No, del Comune». Milano si risveglia sott’acqua e con i due enti locali che si rimpallano le responsabilità sull’esondazione del Seveso. Certo, nel pomeriggio il sindaco Giuliano Pisapia chiede scusa ai milanesi, assicura che tutti i cittadini danneggiati saranno rimborsati e fa capire che Palazzo Marino proporrà al Pirellone di chiedere al Governo lo stato di calamità naturale per ottenere i fondi statali per risarcire chi è finito sott’acqua nella notte tra lunedì e martedì e fino alle 10.50 di ieri. La tensione tra Comune-Regione, intanto, resta alta per tutta la giornata.
La domanda a cui rispondere è semplice: di chi è la colpa se gli interventi per contenere l’acqua del fiume che ha allagato la zona nord della città sono scattati in ritardo? La risposta non è univoca. Fin dalla prima mattina di ieri, a esondazione ancora in corso, l’amministrazione comunale punta il dito sulla Regione. L’assessore Marco Granelli, che ha passato tutta la notte a coordinare gli interventi della Protezione civile, fa sapere che il Pirellone non ha avvisato in tempo il Comune dell’emergenza maltempo e del rischio esondazione.

LA REGIONE,


subito dopo, fa notare con l’assessore al Territorio Viviana Beccalossi che mentre il Pirellone ha già stanziato 34 milioni di euro per le vasche di laminazione a Senago che dovrebbero impedire altre esondazioni del Seveso, il Comune deve ancora sborsare i soldi per realizzare l’opera. Non solo. Un altro assessore regionale, Simona Bordonali (Protezione civile), al termine di un vertice in Comune a cui non era stata invitata, sostiene che l’esondazione, visti i dati del meteo, era «imprevedibile» e che «Granelli e Pisapia lo sanno benissimo».
Il sindaco si presenta in Consiglio comunale alle 17.30 per fare una relazione su quanto accaduto. Mezz’ora prima era saltata una conferenza stampa per l’invasione della Sala Giunta del Comune da parte dei consiglieri di Forza Italia e Lega, pronti a rinfacciare a Pisapia i ritardi sugli interventi.

IL PRIMO CITTADINO,


in aula, sottolinea: «Chiedo scusa ai milanesi, ma assicuro che se fossimo stati avvisati in tempo, anche se forse una simile precipitazione era imprevedibile, avremmo evitato questa situazione. Faremo tutto il possibile per risarcire i danni ai cittadini». In Consiglio comunale, subito dopo le parole di Pisapia e Granelli, scatta la bagarre. I consiglieri di opposizione, con tanto di boccagli e magliette con la scritta «Salvataggio», mostrano tre cartelli. Uno recita: «Tre anni di Pisapia. Zero fondi per il Seveso».