IN PRINCIPIO fu la ‘mano de Dios’: il colpo di pugno con il quale un perfido, demoniaco Diego Armando Maradona eliminò l’odiata Inghilterra dal Mundial del 1986. Una ribalda scorrettezza, sfuggita all’occhio dell’arbitro e del guardalinee: esempio massimo di disonestà applicata allo sport, ma il Pibe de Oro era il Pibe de Oro e dunque la solenne porcata venne celebrata come trovata geniale, abbandonando i sudditi di Sua Maestà Elisabetta II a una solitaria disperazione. Adesso, però, è diverso. Nulla di blasfemo. Niente di diabolico. Argentina-Germania diventa un ‘unicum’ non a livello calcistico (già due volte, una proprio nel 1986 e l’altra nel 1990, le due nazionali si sono affrontate in una finale iridata), bensì nel sacro contesto...pontificio. Due Papi contro. Francesco è argentino. Benedetto XVI è tedesco. E ci siamo capiti, no?

IL TIFOSO.

Jorge Mario Bergoglio non ha mai nascosto le sue passioni. Prima di salire sul Trono di Pietro, rientrava tra le sue abitudini mescolarsi ai sostenitori del San Lorenzo de Almagro. Un club non gloriosissimo, nella storia del pallone argentino. Una squadra non paragonabile, per popolarità e bacheca, al River Plate o al Boca Juniors. Ma al cuor non si comanda: il futuro Pontefice andava a vedere le partite da bambino, accompagnato dal babbo. L’amore per i gol è sopravvissuto alla carriera, agli impegni estenuanti del sacerdote coraggioso, alle luminose prospettive del cardinale: non appena diventato Papa, Bergoglio ha ricevuto in Vaticano i dirigenti del San Lorenzo, ha accettato la tessera numero uno riservata ai fedelissimi e ha continuato a chiedere informazioni sul rendimento dei giocatori per i quali non ha mai smesso di tifare.

LA LEGGENDA.

Dopo di che, come si conviene a una storia speciale, anzi come detto unica, alle verità della cronaca si è sovrapposta la leggenda. In Argentina hanno la sincera convinzione che le benedizioni di Papa Francesco stiano accompagnando le prestazioni di Messi e compagni. Quando la Svizzera è stata fermata da un palo, sui social network si è scatenata la fantasia, da Buenos Aires a Cordoba, passando per Rosario. Di che colore è, appunto, un palo? Bianco, come la candida veste del Vicario di Cristo. La ‘Mano de Dios’ è stata sostituita dalla divina protezione del Successore di Pietro. E tanti saluti agli avversari.

IL DERBY.

Solo che. Solo che il destino è bizzarro. Mai c’erano stati due Pontefici contemporaneamente in vita, in occasione di un mondiale di calcio. E insomma, tanto per stare al gioco, anche la Germania dispone di autorevoli ‘raccomandazioni’. Benedetto XVI, Papa emerito, ha le sue radici nella Baviera che è il motore dello squadrone di Muller e Lahm. Possibile che Joseph Ratzinger, uomo in apparenza lontano dalle pulsioni più plebee, si disinteressi completamente delle sorti della ‘sua’ Nazionale? In Argentina forse hanno un sospetto. I brasiliani, sempre pronti a scomodare Dio per un loro gol, hanno fatto la fine che sappiamo. E se fosse il caso di lasciarlo da parte, l’Onnipotente, compresi i suoi Vicari sulla terra, per una partita di calcio?