dall’inviato


Giampaolo Pioli
NEW YORK
VLADIMIR

Putin ha lasciato la nordica Mosca per sbarcare a Cuba a caccia di affari, sole e alleanze politiche. Invece di una nave piena di missili questa volta, per posizionarsi nella ‘nuova guerra fredda’ con Washington, lo zar si presenta nella l’Avana dei Castro con un regalo enorme: 32 miliardi di dollari di debiti cancellati con una semplice firma fatta prima di salire sull’aereo.
Il capo del Cremlino, dopo gli incontri di stato (ieri, svolta una cerimonia con Raul Castro, ha incontrato per un’ora anche il malandato Fidel) e la sigla di almeno sei nuovi trattati, si concederà anche due giorni di vacanza blindati sulla bella spiaggia di Varadero dove nessun giornalista verrà ammesso.

LO SBARCO


a Cuba del leader russo è il primo dal dissolvimento dell’Unione Sovietica, e Mosca fa notare che la relazione di amicizia tra i due paesi non è più ideologica ma strettamente d’affari. Dal turismo al nikel fino alla raffinazione del petrolio, dalla plastica pesante alle centrali nucleari. Della delegazione russa, però, fa parte anche il ministro della difesa e questo avvalora l’ipotesi che Mosca sfrutti la straordinaria visita per proporre l’installazione di nuove basi militari e navali non solo a Cuba ma anche in Nicaragua e Venezuela, quasi a voler investire militarmente su tutti i paesi che non amano Obama e gli Usa.

L’ANNUNCIO

di un’espansione delle basi russe non solo in Centro America ma anche in Asia alle Seichelle, Singapore e Vietnam, senza citare Cipro e l’Algeria, venne fatto a febbraio in corrispondenza con la grande modernizzazione delle strutture militari programmate da Mosca proprio alla vigilia della crisi ucraina, ma potrebbe essere l’accerchiamento centro americano quello destinato a impensierire la Casa Bianca che si ostina a mantenere un embargo ormai retorico e obsoleto.
Con Cuba i russi oggi hanno un interscambio commerciale che non arriva ai 600 milioni di dollari ma Putin, vuole tornare almeno ai 4 miliardi di dollari del 1991. Per questo ha fatto a Raul Castro una proposta che non può rifiutare. La cancellazione del 90% dell’intero debito cubano, infatti, lascia l’Avana con oltre 3,5 miliardi ancora da pagare nei prossimi dieci anni. Potrà farlo versando le somme su un apposito conto corrente russo della Vnesheconombank, presso la Banca centrale di Cuba, e questo fondo verrà usato per investimenti del Cremlino in partecipazioni industriali strategiche.

LA MISSIONE


in America Latina di Putin potrebbe avere un peso fondamentale per rompere l’isolamento internazionale di Mosca dovuto alla crisi ucraina. Putin dopo l’abbronzatura di Varadero arriverà a Buenos Aires dalla presidente Cristina Fernandez Kirchner, molto irritata con lo strapotere di Washington.
Ma sarà la tappa in Brasile per la finale di coppa del mondo insieme a Dilma Rouseff e alla stessa Merkel a dare il segnale simbolico e sostanziale di queste alleanze parallele e alternative, che culmineranno nel summit del Brics alla presenza di cinesi, indiani e sudafricani pronti a dar vita ad una vera e propria Banca dello sviluppo già soprannominata ‘il mini Fondo Monetario Internazionale’, e non più monopolizzato dalle direttive Usa.