Alessandro Fiesoli
GIUSTO COSÌ.
La Germania è stata la migliore squadra del mondiale e merita di portarsi a casa la Coppa. Anche se la finale è stata una battaglia, risolta all’ottavo minuto del secondo tempo supplementare da Goetze, una riserva, su cross di Schurrle. Il gol del trionfo tedesco. Il quarto nella storia, dopo quelli del ’54, del ’74 e del ’90. Ma l’Argentina può piangere, e a lungo, sulle clamorose occasioni sprecate da Higuain, Messi e Palacio. Tre volte soli davanti a Neuer, tre volte fuori. Tre assi bruciati in mano. Niente mito di Maradona, per Messi. L’Argentina in finale ha giocato una buona partita, alla parin con una Germania più quotata, ma è stata tradita dal suo giocatore più importante.
Una finale che per la Germania si è complicata subito, nella fase di riscaldamento, a causa di un infortunio last minute, al polpaccio, per Khedira. Una maledizione, per il centrocampista tedesco, che aveva recuperato a tempo record per il mondiale dopo la rottura del legamento crociato del ginocchio nel Real. Al suo posto, Loew aveva rimediato con il giovane Kramer, 23 anni, alla sua prima volta da titolare nel mondiale, dopo aver giocato in tutto un quarto d’ora nelle partite precedenti. Ma la soluzione ha resistito solo per mezz’ora, fino a quando anche il sostituto di Khedira è andato ko, abbattuto da una violenta spallata alla testa, non vista da Rizzoli, da parte di Garay. E così, con Schurrle in campo, Germania più offensiva per necessità, e più nervosa, meno organizzata e meno padrona della situazione. Le due squadre con un modulo quasi a specchio, quattro difensori, tre centrocampisti e tre attaccanti, Germania a far gioco e partita e Argentina in trincea davanti all’area, in attesa, con il contropiede innescato, lanci lunghi e volate di Lavezzi, il migliore nel primo tempo, con Messi a rimorchio. Meno potenza nel motore del panzer, senza Khedira, e nel bilancio del primo tempo le due migliori palle gol per l’Argentina, più pericolosa, con un clamoroso errore di Higuain lanciato da un pasticcio di Kroos, e un salvataggio di Boateng su Messi. Per la Germania, predominio territoriale, come si diceva una volta, e un gran palo prima dell’intervallo di Howedes, di testa, su corner.
Messi si è visto all’inizio della ripresa, ma per sbagliare un’altra occasione d’oro, in un modo non degno per lui. Aguero per Lavezzi, strano. Nella ripresa, con la Germania più stanca e l’Argentina sempre molto attenta in difesa, la partita si è fatta via via più disordinata, con le due squadre incapaci di prendere il sopravvento. E così la finale, poco ricca di gioco anche se equilibrata, è scivolata ai tempi supplementari. E l’Argentina, per la terza volta, dopo Higuain e Messi, ha buttato via l’occasione per mettere le mani sulla coppa, con Palacio, pescato da un bel lancio di Rojo, che ha alzato troppo il pallonetto, sull’uscita disperata di Neuer. Non si può sbagliare così tanto, in una finale mondiale. E il bel gol di Goetze, controllo di petto e palla in gol, su cross in apnea di Schurrle, ha punito l’Argentina. Festeggia e comanda la Germania campione del mondo. Con molti meriti.