Paolo Cittadini
BRESCIA
L’ACCORDO

è stato trovato. Si è così chiusa la vicenda legata all’eredità di don Giulio Gatteri, l’ex parroco di San Sebastiano a Lumezzane scomparso il 10 aprile scorso che aveva lasciato 650mila euro alla badante romena che lo aveva assistito per più di 10 anni. Un caso scoppiato a fine agosto del 2013 e che aveva visto la diocesi di Brescia chiedere il congelamento cautelativo della somma che con il passare del tempo i magistrati avevano in parte sbloccato a favore della perpetua.
IERI MATTINA in tribunale davanti al giudice Elda Geraci le parti si sono messe d’accordo: a Valentina Popescu, la 52enne perpetua, vanno 500mila euro mentre 150mila resteranno alla parrocchia della frazione di Lumezzane dove don Gatteri ha prestato servizio per anni. «La signora Popescu – ha sottolineato Biagio Riccio, il legale che con il collega Alberto Belpietro ha assistito Valentina Popescu – ha deciso di lasciare i 150mila euro alla parrocchia in memoria di don Giulio». Per far scorrere i titoli di coda serve un ultimo passaggio: la firma del vescovo che dovrebbe avvenire già lunedì quando monsignor Luciano Monari tornerà a Brescia al termine di un viaggio in Terra Santa.
Il tribunale aveva già provveduto a sbloccare nei mesi scorsi prima circa 70mila euro dell’eredità, poi altri 380mila. Restava da chiarire la natura dei 322mila euro che il sacerdote poco prima della morte aveva fatto transitare dal conto della parrocchia di San Sebastiano al suo personale.
PER LA DIOCESI almeno 200mila euro rappresentavano le offerte raccolte dal parroco attraverso i fedeli e quindi dovevano tornare alla comunità. L’accordo di ieri soddisfa tutti, a partire ovviamente da Valentina Popescu finalmente sollevata dopo mesi pieni di tensione. «È stato un anno molto difficile per me – ricorda la 52enne che nel frattempo dopo un lungo periodo senza lavorare ha iniziato ad assistere due anziani – ora non solo io vengo riabilitata, ma soprattutto vengono cancellate tutte le ombre che in questi dodici mesi hanno oscurato la figura di don Giulio». Soddisfatta anche la diocesi di Brescia che vede concludersi una vicenda parecchio complessa. «Non abbiamo mai avuto dubbi sulla condotta di don Giulio – ricorda Enrico Bertoni, il legale della curia che aggiunge – l’accordo ottenuto va bene perché la somma riconosciuta rappresenta quanto versato dalla comunità e alla comunità doveva tornare».
PER DON GIANPIETRO Girelli, responsabile dell’ufficio amministrativo della diocesi che lo scorso agosto aveva chiesto il congelamento dei 650mila euro, al termine di questa vicenda resta un insegnamento. «Serve maggiore attenzione nella gestione delle risorse – sottolinea – i conti personali e quelli della parrocchia devono restare separati per evitare il ripetersi di situazioni simili».