dall’inviato

Giampaolo Pioli
NEW YORK
GLI UOMINI



dell’Fbi e della Ntsa sono già in volo verso l’Ucraina. Li seguiranno specialisti di altri paesi. «Daranno tutto l’aiuto possibile a Kiev nell’inchiesta internazionale — dice il presidente americano Obama —. Ogni cosa sul luogo dove l’aereo è stato abbattuto deve rimanere al suo posto e i ribelli separatisti devono garantire l’accesso agli investigatori indipendenti aderendo a un immediato cessate il fuoco».
Se le parole del capo della Casa bianca sembrano un ultimatum al Cremlino, il voto unanime di ieri al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite sulla necessità di un’inchiesta internazionale indipendente, con l’adesione anche di Mosca, è stato la prova che Putin in grande imbarazzo non vuole sentirsi isolato, ma è anche con le spalle al muro. Le oltre quasi duecento vittime olandesi insieme agli specialisti dell’Aids che si recavano a un convegno in Asia stanno convincendo molti paesi europei che il capo del Cremlino non avrà più un occhio di riguardo se non sarà in grado di abbassare la tensione e frenare gli scontri che di fatto lui stesso ha stimolato.

NESSUNO


sembra avere più dubbi, perché i tracciati dei radar sono prove inconfutabili, che il razzo della strage sia partito da un territorio controllato dai ribelli separatisti. Lo ha detto senza giri di parole anche il presidente Usa Obama che a Putin ha chiesto «di concordare con i filorussi un immediato cessate il fuoco». L’ambasciatore ucraino all’Onu continua a parlare di «atto di terrore» e chiede l’avvio immediato di un’inchiesta, mentre l’Unione europea, dopo la decisione del 16 luglio, ha avviato ieri la struttura legale per estendere le sanzioni non solo agli individui ma anche a entità che risulteranno coinvolte nella destablizzazione dell’Ucraina.
Le autorità aeree di diversi Paesi, intanto, hanno proibito con effetto immediato il sorvolo aereo dell’Ucraina dell’est mentre con una sorta di diabolica teoria della responsabilità l’ambasciatore russo all’Onu ha sostenuto che è colpa di Kiev se questo grave incidente è accaduto, perché non ha segnalato che quella rotta era da considerarsi in una «zona di guerra», ammettendo così di fatto che c’è una guerra in corso e loro sostengono i ribelli separatisti dopo avere annesso illegalmente la Crimea. Contemporaneamente il Cremlino fa sapere di essere «in costante contatto» con il collega ucraino Poroshenko per trovare «una soluzione pacifica duratura» alla crisi fra Mosca e Kiev.

IL SEGRETARIO


generale dell’Onu Ban Ki-Moon, mentre Francia e Inghilterra chiedono l’immediato cessate il fuoco come condizione indispensasbile per poter effettuare un’inchiesta credibile, si è detto molto preoccupato per la situazione sul campo che in assenza di una tregua comprometterebbe anche il ritrovamento e la raccolta dei brandelli delle centinaia di passeggeri che devono essere restituiti alle loro famiglie. I primi ispettori europei sono arrivati ieri sul luogo dell’impatto ma hanno avuto accesso solo a una piccola area mentre i ribelli filorussi sparavano colpi in aria a scopo intimidatorio. Obama ha messo in chiaro che «non ci sarà un coinvolgimento militare diretto degli Usa in Ucraina». Ma ha anche aggiunto che le misure economiche punitive non solo potrebbero essere inasprite, ma se l’Europa farà la sua parte, saranno in grado di causare fortissimi danni a Mosca, anche se ci potrebbe essere un indiretto effetto globale, perché le economie sono ormai interconnesse. Per Putin, in altre parole, è arrivato davvero il momento della scelta