Firenze
SOTTO
gli occhi del premier Matteo Renzi, l’Italia fa la sua parte, senza fare calcoli liquida l’Australia 3-0 e punta tutto sulla supersfida contro il Brasile che probabilmente è la finale anticipata di questa spettacolare Final Six fiorentina della World League. Stasera, quindi, va in scena una partita che non sarà mai come le altre. E’ la storia che lo insegna, in qualunque sport. Bisogna solo prendere posto – Mandela Forum quasi esaurito – e godersi lo spettacolo. La gara contro i ‘canguri’ ha fatto capire che Berruto può contare su di un sestetto solido, dove l’assenza di Kovar – in dubbio anche per oggi – può essere assorbita senza eccessivi scossoni perché Lanza è un’alternativa di livello. Come Randazzo, del resto. Certo, salvo i colori, l’Australia non è il Brasile e stasera non sarà così facile come contro i ragazzi di Uriarte. Il Brasile, la di là di possibili calcoli, non ha dato l’impressione di attraversare un momento positivo, giocando come vuole Bernardinho solo a tratti. Il tecnico brasiliano contro l’Iran ha rinunciato a Murilo e Sidao e stasera probabilmente non ripeterà la stessa sciagurata scelta, anche se l’ago della bilancia è sempre Wallace che se in giornata – come la ricezione brasiliana – è in grado di mettere in crisi la combinazione muro-difesa azzurra. Contro l’Iran, però, i guai sono nati dalla serata difficile di Bruninho che non è stato lucido come contro la Russia e certamente affronterà la semifinale cercando di limare quelle sbavature che sono costate molto nei passaggi decisivi dell’incredibile sconfitta contro gli iraniani. In ogni caso, molto dipenderà dal servizio di Zaytsev e compagni, ieri molto pungente. Già, lo Zar. Sta attraversando un momento davvero straordinario, anche se lui è sempre molto critico con se stesso e la modestia è un accessorio importante. Ivan è la punta di diamante di una squadra che ha tutto per continuare il cammino fino a quel gradino più alto invocato dal tecnico azzurro.
Contro l’Australia era tutto relativamente facile, con la semifinale guadagnata già alla fine della prima frazione. Bastava vincere un parziale per chiudere in testa il girone di qualificazione. Gli azzurri, però, hanno fatto di più, vincendo e divertendo gli oltre 6mila del Mandela Forum.