TOKYO
LA FUGA
di Yoo Byung-eun, ricercato numero uno in Corea del Sud con tanto di taglia da quasi 500mila dollari, è finita lo scorso mese in un campo vicino alla città di Suncheon, a oltre 400 km a sud di Seul. La svolta a sorpresa della caccia all’armatore del traghetto affondato il 16 aprile con un bilancio di circa 300 morti e dispersi, quasi tutti studenti in gita è corroborata dai test univoci fatti sul Dna che, secondo la polizia, identificano il cadavere ritrovato il 12 giugno in avanzato stato di decomposizione in quello del proprietario di Chonghaejin Marine, società armatrice del Sewol.

SONO

ancora incerte le cause del decesso che lasciano aperti numerosi interrogativi in un quadro complesso vista l’ipotesi di un eventuale suicidio tutta da dimostrare. I campioni di Dna, a ogni modo, «prelevati dal cadavere combaciano esattamente con quelli di Yoo», ha detto in conferenza stampa Woo Hyung-ho, capo della polizia di Sucheon, nel resoconto dei media locali. Un’altra conferma è maturata con l’esame delle impronte del dito indice destro, ha aggiunto Woo, secondo cui la comparazione col Dna è stato reso possibile grazie alle tracce recuperate in una casa in cui Yoo, 73 anni, dove si era rifugiato per sfuggire alla mobilitazione di migliaia di agenti. Al momento della scoperta, il corpo giaceva a faccia in su con indosso una tuta invernale, cappello e ‘costose’ giacca e scarpe italiane, circondato da bottiglie vuote di bevande alcoliche e da un’altra di olio di fegato di squalo, prodotto da una società del gruppo.
«Crediamo che analisi più dettagliate e una seconda autopsia del Servizio Nazionale Forense possano far emergere dettagli, come le motivazioni del decesso», ha concluso Woo che ha escluso la morte violenta, malgrado un bastone ritrovato sul sito. Yoo, fondatore della Evangelical Baptist Church o Setta della Salvezza che conta piu’ di 20mila adepti, è stato il bersaglio di una caccia all’uomo, insieme al figlio maggiore Dae-kyun, ancora irreperibile, su cui pende una taglia di 100mila dollari.