Angelo Costa
Pla d’Adet (Francia)
NON DEVE

certo fare gli straordinari Vincenzo Nibali per difendere la sua maglia gialla: sui Pirenei, i suoi rivali sembrano scivolare indietro da soli. A cominciare da quel Valverde che, sulle montagne a due passi da casa, aveva promesso di scatenare l’inferno: purtroppo, all’inferno finisce ancora lui, incassando un altro minuto di distacco e rischiando pure il sorpasso in classifica da chi lo segue. Consiglio spassionato: si preoccupi di tener stretto il secondo posto, con un padrone del Tour simile in circolazione è già un ottimo risultato.
Cambiano le montagne, non lo spartito della corsa: appena può, Nibali guadagna. Lo ha fatto ovunque fin qui: sul pavè, sulle prime salite, sulle Alpi. Inevitabile che lasci il segno anche sui Pirenei: in una tappa corta e disegnata come un elettrocardiogramma, il signore in giallo prima rosola gli avversari con la squadra, che tiene andature non proprio turistiche, poi negli ultimi cinque chilometri fa la conta di chi ha ancora energie. Di quelli che possono dargli fastidio non c’è nessuno: anche nella settimana chiave il siculo si conferma di gran lunga superiore al resto della banda.
«ORMAI ho un bel vantaggio: mi servirà domani e nella crono per star più sereno, anche se al Tour non si può mai esserlo», racconta Nibali, deludendo anche stavolta chi lo ha visto in difficoltà perchè in una curva dell’ultima discesa piega un po’ di più la bici. E’ un’altra giornata da assoluto dominatore, alla quale manca solo la ciliegina della vittoria di tappa: la mette sul suo Tour ancora Rafal Majka, talento polacco liberato dai doveri verso Contador, bissando sui Pirenei la prima gioia in carriera raccolta sulle Alpi. E’ uno dei sopravvissuti della lunga fuga di giornata insieme all’ex tricolore Visconti, raggiunto e seminato nel finale dall’atleta dell’Est che chiude meglio la corsa francese, dove non avrebbe neppure dovuto esserci, rispetto al Giro, dove era partito puntando al podio.
Per i posti bassi del podio si continuerà a litigare oggi, ultimo capitolo in quota: l’estenuante Tourmalet e l’arrivo di Hautacam il menu di giornata. Nibali, che non si sbilancia nemmeno col premier Renzi («Mi ha scritto un sms dicendo che mi aspetta a palazzo Chigi con la maglia gialla, gli ho risposto che è presto per programmare feste»), dice di voler controllare i rivali: più che un annuncio, sembra un avvertimento.