Alessandro Di Marco

FABRIANO (Ancona), 26 luglio 2014 - UNA MORTE atroce con una brutale sequenza di colpi in testa con oggetti metallici e contundenti fino a cadere a terra esanime sul corridoio di casa. Maria Bruna Brutti, 78enne ex impiegata di banca, originaria di Jesi e solo da qualche tempo residente a Fabriano in provincia di Ancona, è stata uccisa in modo barbaro nell’abitazione di via Broganelli dove era entrata da appena un paio di settimane al punto che l’elettricità ancora non era stata attivata ed è divenuto necessario l’intervento del comparto elettrogeno dei vigili del fuoco per cercare di illuminare la scena del crimine e le aree immediatamente attigue. Gli inquirenti sono certi dell’omicidio e i sospetti si concentrano su una delle due figlie gemelle 45enni che proprio da pochi giorni era arrivata a Fabriano da Bologna e aveva deciso di convivere insieme alla madre in quella palazzina all’immediata periferia della città.

«NON ERO presente, non so nulla», avrebbe detto a polizia e magistrato la donna non appena è stata rintracciata sempre in città, ovvero qualche decina di minuti dopo la macabra scoperta del cadavere avvenuta attorno alle 14,30. Fino alla tarda serata di ieri non è stato emesso alcun provvedimento restrittivo che però potrebbe scattare già oggi in quanto gli investigatori ritengono di avere in mano forti elementi indiziari a quanto pare riconducibili proprio alla donna che soffre di alcuni problemi psichici e segue cure specifiche. Ecco perché per tutta la notte sono rimasti sul luogo del delitto insieme alla Scientifica che ha spulciato ogni angolo dell’alloggio alla ricerca di elementi utili a dare un’ulteriore svolta alle indagini.

DA CAPIRE quale possa essere stato il movente che abbia spinto ad un’azione così violenta e nel caso, tra le varie ipotesi, non si esclude la pista di un forte litigio magari anche per motivi legati al denaro. A lanciare l’allarme è stato il compagno dell’altra figlia che vive ugualmente a Fabriano, ma a circa un chilometro di distanza e che secondo gli inquirenti con ogni probabilità nulla c’entrerebbe con il dramma consumatosi in pochi minuti di follia. Una volta sul posto, i poliziotti hanno iniziato ad andare alla ricerca dell’arma e all’interno dell’abitazione hanno rinvenuto due o tre oggetti potenzialmente utilizzati dall’omicida. In particolare una sorta di spranga, trovata appunto in casa, dopo che per alcune decine di minuti gli inquirenti sono stati impegnati a frugare tra la spazzatura nei pressi dell’abitazione per cercare eventuali altre tracce.

I VICINI non hanno avuto il tempo di familiarizzare con la vittima e le due gemelle, proprio in ragione del recentissimo trasloco. «I mobili — hanno raccontato alcuni di loro — erano arrivati solo da tre giorni, in casa non c’era ancora la corrente elettrica, e il gas era stato allacciato da poco». Dai dintorni della villetta si sono accorti che era successo qualcosa di grave solo quando hanno visto arrivare sul posto a sirene spiegate le volanti di vigli del fuoco, polizia e ambulanza.