GENOVA VOLTRI
QUESTA
è una favola al contrario. Di solito qui a Genova le grandi occasioni sono quando una nuova nave prende il mare. Stavolta, invece, tutta la città sembra mobilitata in un’euforia innaturale per vedere sfilare una nave che va a morire. Ma in fondo questo è la Concordia: una favola al contrario senza lieto fine. Una principessa che diventa Cenerentola degli Oceani non per colpa di un principe, ma di un comandante insolente che, 900 giorni dopo, non ha ancora chiesto scusa per quei 32 morti innocenti. L’ultimo atto avverrà questa mattina poco dopo l’alba, quando i rimorchiatori di Voltri daranno il cambio ai mezzi d’altura che l’hanno condotta fin qui dal Giglio e la trascineranno lentamente dentro il porto per ormeggiarla e prepararla alla demolizione. «Pensiamo che solo tra le 15 e le 16 sarà in sicurezza in banchina», ha detto il prefetto Franco Gabrielli.
INTANTO la sua ultima notte da viaggiatrice dei mari la Concordia l’ha passata a poche miglia dal porto di Voltri. In molti, in tarda serata, sono andati sul lungomare a vederla, richiamati dalle luci bianche dei ponti. Uno spettacolo struggente, la più grande nave mai varata fino ad allora dai cantieri italiani, che aspetta quieta il mattino per entrare in rada e andare a polverizzarsi nel niente. Polvere di stelle di mare. Ma anche durante la giornata la gente del Levante ligure che l’aveva vista a sorpresa sfilare davanti a una distanza visibile da terra, si era emozionata. Nick Sloane, preoccupato per il violento temporale che stava arrivando, ha fatto fare alla Concordia una rotta più vicina alla costa, nel caso fossero serviti altri rimorchiatori d’appoggio dalla Spezia, ma tutto si è risolto per il meglio. Il temporale ha investito sì in pieno la Concordia, senza però arrecare disagi alla navigazione. «Il viaggio è stato tranquillo — spiegava in serata lo stesso Sloane —. Una bella sensazione consegnare la Concordia a Genova, ma per capire fino in fondo l’impresa che abbiamo compiuto ci vorrà del tempo». Già, l’impresa che ha messo in euforia Genova.
IN MOLTI, tanto per far capire il clima, hanno approfittato dell’arrivo della nave per creare un piccolo business artigianale. C’è chi ha provato a vendere su internet la propria «casa vista mare, ideale per riprese tv», a 1.110 euro; chi ad affittare una «terrazza fronte porto» a prezzo da concordare, mentre a Pra’ in molti hanno messo dei cartelli di disponibilità sui portoni delle case vista Concordia. Il presidente della Regione Burlando, invece, ha evocato la possibilità di far ospitare al museo del mare «pezzi significativi della nave», annunciando che oggi sarà col premier Matteo Renzi sulle banchine di Voltri. «Abbiamo dimostrato — ha detto ieri Renzi — che quando l’Italia ci si mette è capace di tutto». Euforia da partecipazione. Che però non ha trovato riscontro in chi, materialmente, condurrà per mano la nave nel suo ultimo viaggio. Come il capo dei piloti Giovanni Lettich, lo stesso che varò la Concordia nel 2006: «Preoccupato? No. In operazioni così complesse può sempre succedere qualcosa, ma si gestisce». O come Silvio Bignone, il comandante dei rimorchiatori che prenderanno in consegna la Concordia: «I pericoli maggiori? Quelli di ogni operazione di rimorchio». Gente di mare, difficile a emozionarsi. Vediamo se questa mattina sarà ancora così.