Matteo Palo
ROMA
UN FISCO

duro, ma più semplice e più vicino alle esigenze dei cittadini. Sono queste le idee che guideranno il neodirettore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, che ieri per la prima volta ha parlato in pubblico e, a sorpresa, si è scagliata contro le complicazioni eccessive del nostro sistema di tassazione. Facendo un esempio perfetto per descrivere il dramma che ogni anno vivono migliaia di cittadini: l’Imu. «Io che sono una esperta di fisco, ho perso un pomeriggio per cercare di capire che cavolo dovevo fare con l’Imu di casa mia», ha detto Orlandi nel corso di una iniziativa della Confcommercio.

TRA TAGLI REALI

e presunti, infatti, l’imposta municipale unica è stata un vero tormentone nel 2013 e a inizio 2014, quando dieci milioni di italiani sono stati chiamati a versare la mini Imu, un residuo da poche decine di euro dell’imposizione dell’anno prima. Senza contare le vicende più recenti, come il rebus delle delibere comunali, con le amministrazioni a mettere ognuna mano alle sue detrazioni in maniera differenziata. Per il nuovo direttore dell’amministrazione fiscale non ci sono alternative: bisogna mettere mano a una robusta potatura di adempimenti e regole. «La semplificazione è una delle nostre priorità». In questo senso, aiuterà molto la dichiarazione precompilata, una delle novità del Governo Renzi. Orlandi l’ha definita «una rivoluzione copernicana» nel rapporto tra Fisco e cittadini. Sarà introdotta «in via sperimentale nel 2015 sull’anno di imposta 2014 su una platea di circa 20 milioni di cittadini, ma potrebbe crescere». E renderà inutili i controlli. Anche se, per arrivare in tempo, «è essenziale il rispetto di regole e termini» da parte del Governo.

IL DIRETTORE

ha anche detto la sua su condoni e sanatorie, un altro fenomeno tipicamente italiano. «Sono pane quotidiano. Siamo un paese a forte matrice cattolica, abituato a fare peccato e ad avere l’assoluzione», ha detto. Ma questo approccio produce soltanto risultati negativi. «Se il cittadino che evade è convinto che la sanzione non arriverà, difficilmente si abituerà a rispettare le leggi». Infine, una parola di speranza è arrivata anche per le aziende. Coloro che hanno sempre pagato e si sono mantenuti virtuosi, avranno diritto ad «avere rimborsi in tempi brevi». Per quelle con precedenti negativi, come frodi o evasioni, «ci saranno controlli più ampi».