Paolo Franci
Roma
TAVECCHIO

non molla, anche se nuotare controcorrente in un fiume in piena che, prima della gaffe delle banane (e quella sulle donne handicappate), pigramente lo spingeva verso la presidenza Figc, diviene più difficile, ora dopo ora. Non ha preso posizione il premier Matteo Renzi: «Su Tavecchio mi sento rappresentato da quello che dirà Malagò...» ha dichiarato, ammiccando al presidente del Coni, al suo fianco durante l’incontro con i medagliati della scherma. Il numero uno del Coni incontrerà i candidati Tavecchio e Albertini domani e chi si aspetta chissà quale terremoto, probabilmente resterà deluso. La linea del Coni resta quella della piena autonomia della Figc.
Chi è tornata a tuonare è l’Uefa, con un avviso ai naviganti che non chiama in causa direttamente il caso Tavecchio, ma evidentemente ispirato alla infelice uscita sulle banane. «L’Uefa — si legge — adotta una chiara politica di tolleranza zero riguardo al razzismo» e sottolinea come «varie società (fra cui la Lazio, ndr) sono state punite nelle coppe per atteggiamenti razzisti dei propri sostenitori». L’Uefa ha poi ricordato come: «tutte le federazioni nazionali abbiano firmato la risoluzione ‘Calcio europeo unito contro il razzismo’»,
Il gorgo della contestazione sulla candidatura di Tavecchio si è è però allargato nella Lega di A, che secondo il presidente Maurizio Beretta appena ieri l’altro, era salda e compatta nel sostenere il prescelto.
Così, però, non è. La prima a prendere le distanze, tra i 18 club (escluse Roma e Juve) pronti a votare Tavecchio, è stata la Fiorentina. Poi, Cesena e Sampdoria. Ieri è stata la volta di altri due club di A, il Brescia e il Sassuolo. Il comunicato di quest’ultimo, è firmato Gruppo Mapei, guidato da Giorgio Squinzi e proprietario del club che in poche righe ha chiarito la propria posizione, «fedele ai valori dello sport», ritenendo «Non più sostenibile la candidatura di Carlo Tavecchio». Il Brescia, attraverso le parole dell’amministratore unico Luigi Ragazzoni, s’è schierato con Albertini: «Tavecchio ha sbagliato, ma le polemiche sulle dichiarazioni si possono superare, semmai appoggio Albertini, sia perchè Tavecchio è nella dirigenza sportiva da oltre 20 anni, sia per un mero fatto anagrafico: largo ai giovani». Mentre il presidente della Lega B, Abodi, sospetta un attacco premeditato: «Ho idea che ci sia un’operazione mediatica che toccando un tema delicatissimo voglia ad andare oltre, punti al risultato...», il rivale di Tavecchio, Albertini, cavalca l’onda twittando: «Prendiamo posizione sulla lotta alle discriminazioni».