Bruno Ruggiero
ROMA
SCHEGGE

impazzite da spending review. Un barman della mensa di Palazzo San Macuto, sede delle commissioni bicamerali permanenti, è stato arrestato due ore dopo aver messo a segno una rapina da 11mila euro, con maschera di Carnevale sul volto e coltello a lama seghettata in mano, all’agenzia del Banco di Napoli interna agli uffici parlamentari. Trentotto anni, sposato, con due figli, l’ultimo dei quali di pochi mesi, in gravi difficoltà economiche perché la società da cui dipende è in stato di crisi per i tagli ai costi della politica, l’uomo ha rilasciato dichiarazioni disarmanti agli agenti dell’Ispettorato di polizia della Camera che l’hanno bloccato a colpo sicuro in una banca di periferia, dove aveva appena eseguito un bonifico di quattromila euro a favore della moglie. In tasca gli altri settemila euro del bottino. «Ho fatto una cavolata, non volevo. Ma ero disperato e non avevo neanche i soldi per pagare le bollette».
A POCHE centinaia
di metri dal punto in cui l’anno scorso, mentre il governo Letta giurava al Quirinale, un altro ‘marginale’ sparò per uccidere contro i carabinieri, un palazzo delle istituzioni viene preso a bersaglio per un maldestro tentativo di «riappropriazione». Titoli come ‘Disoccupato e pieno di debiti rapina una banca per disperazione con un’arma giocattolo’ sono diventati tristemente consueti da quando la congiuntura si è fatta feroce. Ma in questo caso il protagonista si è tradito, in particolare, per la perfetta conoscenza dei luoghi messa in mostra al momento dell’azione.
COL VISO
coperto da una maschera rossa, un po’ diavolo e un po’ vampiro, poco prima delle 9,30 l’uomo è entrato nella filiale e ha strattonato la cassiera (rimasta sotto choc) facendosi consegnare il denaro. Quindi, per raggiungere l’uscita secondaria del grande complesso (proprio quella utilizzata dai fornitori della mensa) ha compiuto un lungo giro per i corridoi, salendo e scendendo dal quinto piano e superando i punti di controllo dei commessi della Camera. Senza contare che il sistema di videosorveglianza a circuito chiuso probabilmente ha colto il momento in cui il rapinatore in fuga si è sfilato la maschera per non dare nell’occhio.
Dipendente della società ‘Milano 90’ che fornisce servizi di pulizia, assistenza e catering nei palazzi della Camera, il barman attualmente lavorava con un contratto di solidarietà al 50% dello stipendio e ieri era il suo primo giorno di ferie. Poco più di un mese fa i lavoratori dell’azienda avevano tenuto una conferenza stampa e un presidio a Montecitorio per denunciare il loro possibile licenziamento: effetto, neanche a dirlo, dei tagli che ormai non risparmiano alcun orticello.