Valentina Reggiani
MODENA
UN COLPO

grosso, il classico furto su commissione che raramente, però, riguarda opere di tale importanza. Perché riuscire a rubare un Guercino del valore stimato in 5-6 milioni di euro da una chiesa in pieno centro, è qualcosa che non accade tutti i giorni. Eppure è successo a Modena, a pochi passi dal Tribunale. È all’interno della chiesa di San Vincenzo che una banda di ladri specializzati avrebbe atteso con pazienza, nascosta pare all’interno del pulpito, di rimuovere dalla navata laterale della chiesa uno dei capolavori dell’artista ferrarese. Si tratta dell’opera Madonna con i santi Giovanni evangelista e Gregorio taumaturgo, un olio su tela di 293x184,5 centimetri. Probabilmente ora in viaggio verso l’estero.

MODENA

si interroga sul motivo per il quale le opere custodite in chiesa non fossero tutelate da un allarme. «Era inattivo» ha spiegato il vicario generale dell’Arcidiocesi, monsignor Giacomo Morandi, che ha aggiunto: «L’allarme aveva alti costi di gestione, e una volta cessati i finanziamenti della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, è stato spento». L’indagine di polizia e carabinieri del nucleo patrimonio artistico procede a pieno ritmo.
A scoprire il furto è stato il parroco, don Giovanni Gherardi che ieri mattina ha notato la porta aperta dell’edificio sacro, ma non forzata. «Celebro la messa in San Vincenzo solo di domenica — ha spiegato il religioso —, dunque quella porta avrebbe dovuto essere chiusa». Il religioso ha impiegato un attimo per rendersi conto del gravissimo ammanco e, quasi colto da malore, ha avvisato le forze dell’ordine.
La polizia non ha trovato impronte, ma ha acquisito le immagini registrate da una telecamera situata nei pressi della chiesa. Non si esclude che i malviventi siano rimasti all’interno dell’edificio proprio domenica scorsa, dopo la messa, attendendo poi la notte per entrare in azione.

QUELLA SOTTRATTA



è una copia unica al mondo, recentemente restaurata e rimasta in mostra per mesi alla reggia della Venaria Reale di Torino. «Il nostro compito principale è la tutela dei beni. Non sempre i nostri suggerimenti vengono seguiti. Posso dire che il Guercino in questione era in una parrocchia e dunque in custodia alla Curia», sono state le parole di Stefano Casciu, soprintendente ai beni culturali di Modena e Reggio. Intanto, la prefettura di Modena ha disposto l’intensificazione delle misure a tutela delle opere d’arte delle chiese. «Un furto che colpisce tutta la città», ha commentato il sindaco, Gian Carlo Muzzarelli.