WASHINGTON
SONO PASSATI
dieci giorni da quando il 18enne nero Michael Brown è stato ucciso da un poliziotto, ma a Ferguson le proteste non si placano. Malgrado la presenza dell’esercito e l’invito di Obama a «manifestare in maniera pacifica», anche lunedì sera il sobborgo di St. Louis, diventato il simbolo delle tensioni razziali che persistono nella società americana, è stato teatro di nuovi scontri. Sei feriti e 78 arresti è il bilancio degli incidenti che, ha detto Ron Johnson, capo della polizia stradale del Missouri, sono provocati da un piccolo gruppo di delinquenti che aspettano la sera per agire.
In un clima già bollente si inserisce un altro episodio di violenza registrato ieri sera: un ragazzo nero di 23 anni è stato ucciso dalla polizia a St. Louis, coinvolto, pare, in un furto. Gli agenti gli avrebbero detto di posare il coltello, ma il ragazzo ha reagito in modo strano, dicendo: «Sparatemi, uccidetemi». Quando si è trovato vicino ai poliziotti, uno di loro ha fatto fuoco.
NONOSTANTE

una protesta rimasta pacifica per ore, anche ieri la tensione era tangibile con la polizia in tenuta antisommossa e la presenza della Guardia nazionale. La situazione è degenerata quando alcuni manifestanti hanno lanciato bottiglie, pietre e molotov contro la polizia. A quel punto gli agenti, supportati da un elicottero e da mezzi blindati, hanno ordinato più volte alla folla di disperdersi, poi è partito il lancio di lacrimogeni verso i manifestanti. Raffica di arresti, tra loro una sopravvissuta all’Olocausto di 90 anni; i feriti sono sei, compresi quattro poliziotti e un fotoreporter.
JOHNSON
ha detto che la polizia non ha sparato, sostenendo che i proiettili sono partiti dalla folla di dimostranti. Sui disordini è intervenuto nuovamente il presidente Obama. «L’impiego della Guardia nazionale a Ferguson deve essere limitato — ha detto —. Una piccola minoranza di persone sta causando disordini, ma il diritto di riunirsi liberamente deve essere tutelato. Non ci sono scuse per l’uso eccessivo della forza da parte della polizia». Obama ha poi annunciato che oggi il ministro della giustizia, Eric Holder, sarà a Ferguson per incontrarsi con l’Fbi — già sul posto per indagare sulla morte di Michael — mentre si attendono i risultati dell’autopsia dei federali. L’altro esame autoptico ha rivelato che il 18enne, i cui funerali si svolgeranno lunedì, è stato colpito da 6 proiettili, ma quello fatale è stato l’ultimo, sparato contro la testa.
IL MEDICO ha aggiunto che sul corpo non ci sono segni di colluttazione. La dinamica dell’uccisione rimane ancora poco chiara e nessuna accusa è stata formulata nei confronti del poliziotto. Il procuratore della contea ha fatto sapere che il Gran Jury, incaricato di decidere se incriminarlo o meno, esaminerà le prove da oggi.