A FINE novembre partirà Frontex Plus, che sarà limitata alle acque territoriali e la cui ampiezza dipenderà dai fondi che gli stati metteranno a disposizione al consiglio dei ministri dell’Interno di inizio ottobre: nessuno oggi sa dire quanti. È questo l’esito dell’incontro a Bruxelles tra la commissaria all’Immigrazione Cecilia Malmstroem e il ministro dell’Interno italiano, Angelino Alfano. Alla nuova operazione di controllo nel Mediterraneo parteciperà la Francia. Lo ha confermato il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, che da Roma, prima di una cena con Alfano, ha spiegato che la nuova operazione «sarà di un’altra natura» rispetto a Mare Nostrum. «Perché abbia la massima efficacia — ha aggiunto — ci auguriamo che si dispieghi al più presto sulla frontiera nord del Mediterraneo».
Alfano canta vittoria e definisce Frontex Plus «qualcosa che non ha precedenti». «Il nostro obiettivo — dice — è avviare Frontex Plus e poi ritirare Mare Nostrum, che è nata come operazione di emergenza e a tempo. Se vi è il presidio del Mediterraneo da parte dell’Ue, come abbiamo sempre chiesto, e se quel presidio è più forte di come lo era il giorno della tragedia di Lampedusa nell’ottobre scorso, quella protezione della frontiera marittima sarà più solida che in passato e questa è l’operazione Frontex Plus». Abbastanza per cancellare Mare Nostrum?

«SARÀ


chiaramente una decisione italiana — replica Alfano — e ne parleremo con il resto del governo, ma la base che oggi abbiamo costruito serve alla sostituzione di Mare Nostrum con Frontex plus. Il che non significa che Mare Nostrum viene sostituita da un’operazione che fa esattamente il suo stesso lavoro: Frontex plus avrà un dispositivo che non coinciderà con Mare Nostrum e che avrà come sua articolazione operativa quella della frontiera del Mediterraneo e di Schengen».
Molto più cauto il commissario Malmstroem: «Frontex Plus — spiega — fonde e rafforza le due operazioni Frontex attive ora, Hermes e Aeneas. Potrà quindi contare su maggiori risorse tecniche e umane oltre a un più elevato numero di Stati partecipanti». Il problema è quanti e per che cifre si impegneranno. Tra l’altro dei 28 Stati membri dell’Ue solo 10 «accettano profughi in cifre importanti».

FRONTEX


unificherà le due missioni attuali, Hermes (canale di Sicilia) e Aeneas (Basso Adriatico) oggi finanziate da gennaio a settembre 2014 con 11.9 milioni di euro. Come dire il costo di circa 43/45 giorni di Mare Nostrum. L’entità dei finanziamenti raccolti ci dirà quanto grande sarà la prossima missione. Alfano ha anche sottolineato che «l’altro grande risultato è che le navi usate dai trafficanti di esseri umani saranno distrutte perché abbiamo la prova che sono riutilizzate».
Alessandro Farruggia