BEIRUT
BAMBINI
anche di 10 anni sono reclutati dai jihadisti dello Stato islamico in Iraq e nel Levante (Isis) per combattere in Siria e Iraq. Lo afferma la Commissione Onu d’inchiesta sulla Siria, ma e’ solo «una delle atrocita», denunciate dall’organismo delle Nazioni Unite, che accusa fra l’altro il governo di essere tornato a fare uso di armi chimiche. L’Onu rivela che «crimini di guerra e crimini contro l’umanità» sono stati commessi da entrambe le parti. Ieri, intanto, fonti curde citate dall’agenzia irachena Nina hanno detto che aerei Usa sono tornati a bombardare le postazioni dell’Isis nell’area di Bashiqa, 20 chilometri a nord di Mosul. In Siria, invece, si riaccende il fronte del Golan, nella parte occupata da Israele, dove ieri formazioni ribelli — ma non dell’Isis — hanno occupato il valico di Quneitra. Colpi di mortaio caduti sulla parte di territorio sotto il controllo israeliano hanno ferito lievemente un soldato.

LA RELAZIONE

dell’Onu copre il periodo tra il 20 gennaio ed 15 luglio 2014. Secondo le testimonianze raccolte indirettamente, «vi sono fondati motivi di credere che agenti chimici, probabilmente cloro, siano stati usati su Kaif Zeita, Al-Tamana’a e Tel Minnis in otto incidenti nel corso di un periodo di dieci giorni in aprile» e che questi agenti «siano stati lanciati in barili bomba da elicotteri del governo».

LA COMMISSIONE

ha anche denunciato massacri, torture e violenze di ogni tipo commesse dall’Isis, definito «un chiaro pericolo per i civili e in particolare per le minoranze sotto il suo controllo» in Siria e Iraq. Nelle aree siriane controllate dall’Isis si svolgono regolarmente esecuzioni, amputazioni e flagellazioni in piazza ogni venerdì e i civili, compresi i bambini, sono invitati ad assistere al macabro rituale. La Commissione Onu rivolge infine un nuovo appello alla comunità internazionale perche « imponga un embargo sulle armi in Siria», affermando che alcuni Stati — di cui non viene fatto il nome — continuano a rifornire il governo, mentre altri Stati, organizzazioni e individui sostengono i gruppi armati ribelli.