Alessandro Farruggia
BRUXELLES
DA EST spira un vento di guerra. In Ucraina, ammette il presidente della Ue, Josè Barroso, «siamo vicini a un punto di non ritorno». E lormai ex Alto rappresentante per la politica estera e di difesa europea, Catherine Ashton, ammonisce: «La Russia deve porre fine alle ostilità». Ma non appena nominata, la nuova lady Pesc usa un linguaggio più cauto. «La mia prima visita nel semestre di presidenza italiana dice Federica Mogherini è stata in Ucraina e dopo ho visitato anche Mosca, cercando di coordinare i nostri sforzi per facilitare un dialogo. Avremo tempo per discutere se questa via avrà successo. Le ultime ore ci stanno dicendo di no. Ma tutti continuiamo a sapere che la via militare non è quella giusta». «Adesso ha aggiunto lavoriamo alle sanzioni, ma la via diplomatica deve rimanere aperta». E alle sanzioni si sta lavorando per cercare di convincere il Cremlino che i 28 non accettano che lorso russo invada con i suoi tank un paese vicino, lUe ha pronte nuove sanzioni di terzo livello. Francois Hollande lo dice chiaramente: «Senza dubbio le sanzioni saranno aumentate».
IN UCRAINA, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, «abbiamo visto una escalation e se non ci sarà un cambiamento significativo entro una settimana lUnione europea varerà nuove misure contro la Russia negli stessi campi già colpiti». Le forniture di armi allUcraina, ha aggiunto la Merkel, «non sono opportune perché si darebbe limpressione che una soluzione militare è possibile quando invece siamo tutti
daccordo che non cè soluzione militare». Il presidente uscente della Ue, Herman van Rompuy, ha sottilineato che «la situazione in Ucraina è peggiorata» e che la Ue chiede alla Commissione «di preparare urgentemente nuove misure in una settimana».
«La Ue dice la bozza di risoluzione in discussione a tarda sera resta impegnata a monitorare e valutare le misure restrittive adottate ed è pronta a compiere passi ulteriori, alla luce dellevoluzione della situazione sul terreno per i quali è richiesto alla Commissione di compiere urgentemente il lavoro preparatorio». Nelle sanzioni spera il presidente ucraino Petro Poroshenko, eccezionalmente invitato al Consiglio Europeo, davanti al quale ha fatto una accorata relazione («Centinaia di carri armati ucraini ci hanno invaso. Serve una risposta appropriata allatto di aggressione di Mosca», ha detto) dopo essersi visto con Barroso e con il presidente di turno dellUe Matteo Renzi (che, ha annunciato, a settembre andrà a Kiev). «I ventotto ha detto hanno deciso di preparare nuove sanzioni e io elogio lunità dimostrata dalla Ue nel mostrare solidarietà allUcraina». E alcuni dei partner sono anche disponibili ad andare oltre.
BRUXELLES
DA EST spira un vento di guerra. In Ucraina, ammette il presidente della Ue, Josè Barroso, «siamo vicini a un punto di non ritorno». E lormai ex Alto rappresentante per la politica estera e di difesa europea, Catherine Ashton, ammonisce: «La Russia deve porre fine alle ostilità». Ma non appena nominata, la nuova lady Pesc usa un linguaggio più cauto. «La mia prima visita nel semestre di presidenza italiana dice Federica Mogherini è stata in Ucraina e dopo ho visitato anche Mosca, cercando di coordinare i nostri sforzi per facilitare un dialogo. Avremo tempo per discutere se questa via avrà successo. Le ultime ore ci stanno dicendo di no. Ma tutti continuiamo a sapere che la via militare non è quella giusta». «Adesso ha aggiunto lavoriamo alle sanzioni, ma la via diplomatica deve rimanere aperta». E alle sanzioni si sta lavorando per cercare di convincere il Cremlino che i 28 non accettano che lorso russo invada con i suoi tank un paese vicino, lUe ha pronte nuove sanzioni di terzo livello. Francois Hollande lo dice chiaramente: «Senza dubbio le sanzioni saranno aumentate».
IN UCRAINA, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, «abbiamo visto una escalation e se non ci sarà un cambiamento significativo entro una settimana lUnione europea varerà nuove misure contro la Russia negli stessi campi già colpiti». Le forniture di armi allUcraina, ha aggiunto la Merkel, «non sono opportune perché si darebbe limpressione che una soluzione militare è possibile quando invece siamo tutti
daccordo che non cè soluzione militare». Il presidente uscente della Ue, Herman van Rompuy, ha sottilineato che «la situazione in Ucraina è peggiorata» e che la Ue chiede alla Commissione «di preparare urgentemente nuove misure in una settimana».
«La Ue dice la bozza di risoluzione in discussione a tarda sera resta impegnata a monitorare e valutare le misure restrittive adottate ed è pronta a compiere passi ulteriori, alla luce dellevoluzione della situazione sul terreno per i quali è richiesto alla Commissione di compiere urgentemente il lavoro preparatorio». Nelle sanzioni spera il presidente ucraino Petro Poroshenko, eccezionalmente invitato al Consiglio Europeo, davanti al quale ha fatto una accorata relazione («Centinaia di carri armati ucraini ci hanno invaso. Serve una risposta appropriata allatto di aggressione di Mosca», ha detto) dopo essersi visto con Barroso e con il presidente di turno dellUe Matteo Renzi (che, ha annunciato, a settembre andrà a Kiev). «I ventotto ha detto hanno deciso di preparare nuove sanzioni e io elogio lunità dimostrata dalla Ue nel mostrare solidarietà allUcraina». E alcuni dei partner sono anche disponibili ad andare oltre.
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