ROMA
GELATO SÌ
, gelato no. E quanto costa un gelato? In una delle poche giornate veramente calde dell’estate, la politica discute anche di gelati e delle loro metafore. Tutto è iniziato, come è noto, con la beffarda copertina dell’Economist: il premier raffigurato con in mano un gelato sulla barca (che affonda) dell’Euro. Lui, Matteo Renzi, ha risposto a modo suo e venerdì, prima della conferenza stampa dopo uno dei Cdm più impegnativi, si è mangiato un bel gelato di Grom, prodotto di quel Guido Martinetti che voci, tempo fa, avevano accreditato come possibile delfino di Silvio Berlusconi. Il premier l’ha spiegata così: «Noi non ci offendiamo, siamo convinti che il lavoro che stiamo svolgendo è importante e serio. Abbiamo scelto una risposta ironica». Ma, diatriba con l’Economist a parte, la gag andata in scena nel cortile di Palazzo Chigi, ha suscitato polemiche e punzecchiature anche in casa nostra. «Il gelato si squaglia — ha ironizzato il deputato azzurro Daniele Capezzone —, il Consiglio dei ministri che doveva essere quello del “big bang” sembra piuttosto un flop». C’è poi l’aspetto economico: quanto è costata l’operazione? «Ho letto che la scenetta del gelato — ha polemizzato Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia — costerà, tra gelato e affitto del carretto, mille euro e che ‘il conto lo salderà Palazzo Chigi’. Credo che i soldi dei contribuenti possano essere spesi meglio».
PRONTA la replica di Palazzo Chigi: tutto a carico del premier. In molti comunque si sono chiesti se fosse opportuna una simile replica alla provocazione degli euroscettici britannici. «Una scelta personale — ha commentato l’ad di Fiat Sergio Marchionne —, io l’avrei ignorata». Ora, più che altro Renzi «deve andare avanti velocemente». Getta acqua sulle polemiche il vice segretario del Pd Debora Serracchiani: «La risposta migliore è arrivata dal Consiglio dei ministri».
Veronica Passeri