Alessandro Farruggia
IL PRIMO
a soccorrerlo è stato il commilitone Salvatore Girone. L’ha visto barcollare, l’ha sorretto, ha chiamato aiuto. Fin da subito appariva chiaro che quello che aveva colpito il marò Massimiliano Latorre — che era da poco tornato dall’aeroporto dove era andato ad accogliere la compagna — non era un malore leggero. Quando l’altroieri pomeriggio l’addetto militare dell’ambasciata a Delhi ha chiamato d’urgenza il gabinetto del ministro della Difesa, la situazione sembrava gravissima: «Massimiliano Latorre ha avuto un ictus. Lo abbiamo dovuto ricoverare d’urgenza, informate il signor ministro». E non appena avuta la notizia, il ministro Roberta Pinotti ha reagito d’impeto: «Preparatemi un aereo, vado a trovarlo. Avvertite l’ambasciatore, e chiamatemi i migliori esperti della sanità militare. Voglio anche un paio di medici civili,. Partiamo stasera».
Nel frattempo il marò veniva sottoposto alle cure del caso nel reparto di neurologia di uno dei migliori ospedali della capitale indiana. E dopo la Tac, veniva fatta la prima diagnosi: Tia, attacco ischemico transitorio. Un evento non eccessivamente intenso, pare, ma profondo, da monitorare.

LA PRIMA


reazione dei familiari di Massimiliano è stata di rabbia. «Ce lo ammazzano!» ha detto la compagna al ministro Pinotti che l’ha subito chiamata. Una rabbia che è approdata anche su Facebook nei commenti della figlia Giulia. E che si è stemperata un po’ mano a mano che arrivavano notizie più tranquillizzanti. «Voglio ringraziare i medici indiani — ha commentato il ministro Pinotti dopo aver visto e fatto visitare Latorre — senza il cui tempestivo intervento la situazione avrebbe potuto avere conseguenze più gravi». Il ministro ha anche contattato il suo omologo indiano, per sollecitare una presa di coscienza sull’opportunità di concedere un rientro sanitario a Latorre. Il premier Renzi in serata ha contattato la Pinotti per avere aggiornamenti sulla condizione di Latorre. Le famiglie dei due marò sono preoccupate. «Sono in contatto con mio fratello da quando è accaduto il fatto — racconta Alessandro Girone, fratello del marò — e mi ha detto che la situazione è abbastanza seria. Anche i medici lo hanno confermato: Massimiliano ha avuto un ictus in una zona profonda del cervello». «Ora — aggiunge — bisogna tenerlo sotto controllo perché la situazione è abbastanza seria e delicata. Massimiliano si è svegliato, ha parlato ma non ha ancora recuperato al 100%». «Purtroppo — rileva il fratello del fuciliere barese — queste sono conseguenze di tutto quello che stanno passando e di questa attesa infinita».

NEL FRATTEMPO,

divampano le polemiche politiche. Protestano Forza Italia, Lega, M5S. «Renzi, Pinotti e Mogherini: basta idiozie. Se il governo vuole riportare i marò in Italia — attacca il presidente di Fratelli D’Italia, Giorgia Meloni — lanci immediatamente l’ultimatum a Nato, Onu e Unione Europea: il ritiro immediato dei contingenti militari italiani da tutte le missioni di pace».