Giulio Mola

Francesca Cozzi
Milano
ANNUNCI,



dietrofront, colpi di scena e colpi “last minute”. L’ultima giornata della sessione estiva del calciomercato non s’è fatta mancare proprio nulla. In mattinata erano arrivate le prime notizie che spazzavano i sogni degli juventini (Falcao in prestito oneroso allo United, il Chicharito Hernandez invece al Real), poi nel bene e nel male è stato il Milan a prendersi la scena vivacizzando il frenetico lunedì di trattative fino all’ultimo minuto. Tante manovre e continui giochi ad incastri. Con il botto finale che sa di beffa per... l’Inter: l’acquisto di Bonaventura dall’Atalanta per 7 milioni per compensare la delusione del mancato arrivo di Biabiany. Già, perché dopo Fernando Torres e Van Ginkel, sembrava cosa fatta anche per l’ingaggio dell’esterno gialloblù. Un affare che era nell’aria da un po’ di tempo, che l’ad rossonero aveva definito in mattinata col dg del Parma Leonardi: agli emiliani, in cambio, Zaccardo e 4 milioni (più 1 di bonus). E invece, alle 19.30, l’inatteso annuncio sul sito del club: «Trattativa saltata per la mancata accettazione da parte del difensore rossonero della nuova destinazione». Strano, Zaccardo a Parma era di casa avendoci giocato. Ma questa volta le sue richieste economiche (triennale da 900mila euro mentre Ghirardi gli aveva chiesto di “spalmare” il biennale che aveva coi rossoneri, della stessa cifra, su tre stagioni) non sono state accolte vanificando così l’accordo fra le due società. Neppure quando ha capito che il comunicato era una sorta di avvertimento il difensore ci ha ripensato. Tutto questo mentre ancora sui forum rossoneri si discuteva con rabbia della clamorosa cessione di qualche ora prima del baby talento Cristante al Benfica per 6 milioni, una notizia che non ha fatto piacere alla tifoseria convinta che il Milan (parola della Proprietà e dei dirigenti) volesse davvero ripartire dai giovani. Gli altri si arrabbiavano, Galliani continuava a lavorare a fari spenti e in serata convocava in sede Pierpaolo Marino, e col dg dell’Atalanta definiva una trattativa-lampo per il talento Bonaventura, cercato invano nel pomeriggio da Verona e Inter: 7 milioni, bonus compreso. Al giocatore ingaggio poco inferiore al milione e contratto fino al 2019. Va detto che il dirigente degli orobici si era cautelato acquistando nel pomeriggio l’argentino “Papu” Gomez dal Metalist.
Capitolo Inter: tante parole ma zero fatti in corso Vittorio Emanuele, dove per tutta la giornata si è cercato di trovare una sistemazione a Guarin. Ma i colloqui con l’agente del colombiano sono serviti a poco, non solo perché al giocatore la destinazione Valencia sarebbe stata poco gradita, ma pure perché la proposta degli spagnoli era quella di un prestito. Condizioni che non convincevano Thohir e Ausilio, disposti a trattare solo con l’obbligo di riscatto fissato ad una cifra di 16 milioni. Anche per questo, in serata, è stata respinta la proposta del Real Madrid: 3 milioni per il prestito. Impantanatasi questa trattativa, si sono bloccate pure le altre (l’idea Lavezzi era già evaporata), anche quella per Baselli: per quest’ultimo era stato chiesto il prestito, i bergamaschi avrebbero voluto l’obbligo di riscatto a 10 milioni.
Altri colpi “last minute”: la Roma, perso Rabiot, si è accordata col Newcastle per il prestito con diritto di riscatto del difensore Yanga Mbiwa. Il Parma ha preso De Ceglie e il centrocampista Juan Antonio. Si è mosso parecchio il Torino: per rimpiazzare il portiere Avramov (finito all’Atalanta) ha acquistato Castellazzi. E poi ha trovato il successore di Cerci, ovvero Amauri del Parma. Però a Cairo non è riuscito il colpaccio: ha corteggiato (come la Lazio e il Monaco) Giovinco fino all’ultimo, ma la Juventus ha sempre detto di no. La Sampdoria ha ingaggiato il giovane José Ángel Blanco dal Real e ancor prima Romagnoli (prestito dalla Roma). Un colpo pure per il Genoa di Preziosi: in prestito il 22enne attaccante Maxime Lestienne. La Fiorentina ha preso il difensore Richards del City e Kurtic, centrocampista del Sassuolo, mentre uno degli ultimi affari l’ha fatto il Verona: strappa la firma dell’argentino Saviola.