Alessandro Farruggia
ROMA
«CI GUARDERANNO le spalle» ironizzano gli uomini in prima linea delloperazione Mare Nostrum. E hanno ragione. Le notizie che vengono dallEuropa stanno infatti configurando unoperazione sostanzialmente di facciata: lo schieramento messo in campo dalle varie nazioni europee per loperazione Frontex Plus ora ribattezzata Triton (quattro o cinque pattugliatori, di cui tre daltura, due aerei e un elicottero per uno stanziamento totale di 36 milioni di euro annui a fronte dei 14 attuali) avrà infatti un limite fondamentale: si fermerà a 30 miglia dalle coste italiane, cioè oltre 100-140 miglia più a nord dellattuale pattugliamento condotto da Mare Nostrum. E quindi se vorremo evitare che i barconi di migranti strutturalmente incapaci di raggiungere le nostre coste si inabissino, ci piaccia o no al primo naufragio con centinaia di morti saremo noi a essere chiamati in causa perché gli altri Paesi europei, quelli che aderiranno a Triton, si fermeranno a 30 miglia.
A chiarire una volta per tutte che Frontex-Triton, anche nella sua molto pubblicizzata versione rafforzata, non ha alcuna possibilità di sostituire lattuale enorme lavoro svolto da Marina Militare e Guardia Costiera italiana è stato il direttore dellagenzia europea, Jil Arias, in una audizione allEuroparlamento. «Stiamo discutendo ha detto di una nuova operazione congiunta nel Mediterraneo, che si chiamerà Triton. Ma la nuova operazione non sostituirà Mare Nostrum, poiché questo non è consentito né dal mandato né dalla disponibilità delle risorse». «Il lancio della nuova operazione ha proseguito dipenderà sostanzialmente da due condizioni: la disponibilità dei fondi che saranno trasferiti dalla Commissione Ue e la disponibilità degli Stati membri a partecipare».
MA LA COPERTA sarà comunque corta anche perché tutti battono cassa. Ieri, ad esempio, la Grecia ha presentato allUe una richiesta di maggiori fondi per ben 63 milioni di euro. «Nel Mediterraneo ha detto Arias sono in corso le operazioni Hermes ed Aeneas, alle quali partecipano 22 Stati membri. Il loro termine era previsto a settembre, ma data la situazione, abbiamo deciso di estendere Hermes fino a novembre, riallocando 2,3 milioni di euro del nostro budget. Ma, fatto questo, il bilancio è esaurito e non cè più margine di manovra per il 2014».
E MENTRE il ministro Alfano ieri si è recato al Cairo per parlare (anche) di immigrazione con le autorità egiziane e studiare una linea comune, il Movimento 5 Stelle ha chiesto di spostare la sede di Frontex dalla Polonia alla Sicilia e Forza Italia è andata ben oltre e si è chiesta se non sia meglio chiudere del tutto Mare Nostrum. «Mare Nostrum, Frontex, Frontex plus e ora Triton. Possono chiamarla come vogliono ha affermato Maurizio Gasparri ma il risultato non cambia. Il problema va risolto bloccando Mare nostrum».
ROMA
«CI GUARDERANNO le spalle» ironizzano gli uomini in prima linea delloperazione Mare Nostrum. E hanno ragione. Le notizie che vengono dallEuropa stanno infatti configurando unoperazione sostanzialmente di facciata: lo schieramento messo in campo dalle varie nazioni europee per loperazione Frontex Plus ora ribattezzata Triton (quattro o cinque pattugliatori, di cui tre daltura, due aerei e un elicottero per uno stanziamento totale di 36 milioni di euro annui a fronte dei 14 attuali) avrà infatti un limite fondamentale: si fermerà a 30 miglia dalle coste italiane, cioè oltre 100-140 miglia più a nord dellattuale pattugliamento condotto da Mare Nostrum. E quindi se vorremo evitare che i barconi di migranti strutturalmente incapaci di raggiungere le nostre coste si inabissino, ci piaccia o no al primo naufragio con centinaia di morti saremo noi a essere chiamati in causa perché gli altri Paesi europei, quelli che aderiranno a Triton, si fermeranno a 30 miglia.
A chiarire una volta per tutte che Frontex-Triton, anche nella sua molto pubblicizzata versione rafforzata, non ha alcuna possibilità di sostituire lattuale enorme lavoro svolto da Marina Militare e Guardia Costiera italiana è stato il direttore dellagenzia europea, Jil Arias, in una audizione allEuroparlamento. «Stiamo discutendo ha detto di una nuova operazione congiunta nel Mediterraneo, che si chiamerà Triton. Ma la nuova operazione non sostituirà Mare Nostrum, poiché questo non è consentito né dal mandato né dalla disponibilità delle risorse». «Il lancio della nuova operazione ha proseguito dipenderà sostanzialmente da due condizioni: la disponibilità dei fondi che saranno trasferiti dalla Commissione Ue e la disponibilità degli Stati membri a partecipare».
MA LA COPERTA sarà comunque corta anche perché tutti battono cassa. Ieri, ad esempio, la Grecia ha presentato allUe una richiesta di maggiori fondi per ben 63 milioni di euro. «Nel Mediterraneo ha detto Arias sono in corso le operazioni Hermes ed Aeneas, alle quali partecipano 22 Stati membri. Il loro termine era previsto a settembre, ma data la situazione, abbiamo deciso di estendere Hermes fino a novembre, riallocando 2,3 milioni di euro del nostro budget. Ma, fatto questo, il bilancio è esaurito e non cè più margine di manovra per il 2014».
E MENTRE il ministro Alfano ieri si è recato al Cairo per parlare (anche) di immigrazione con le autorità egiziane e studiare una linea comune, il Movimento 5 Stelle ha chiesto di spostare la sede di Frontex dalla Polonia alla Sicilia e Forza Italia è andata ben oltre e si è chiesta se non sia meglio chiudere del tutto Mare Nostrum. «Mare Nostrum, Frontex, Frontex plus e ora Triton. Possono chiamarla come vogliono ha affermato Maurizio Gasparri ma il risultato non cambia. Il problema va risolto bloccando Mare nostrum».
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