Monza
FERNANDO ALONSO?
Il primo degli umani. Ci sono sei motori Mercedes davanti alla Rossa dello spagnolo. Alle macchine di Hamilton e Rosberg, con il Nero stavolta nettamente più veloce del Bianco, si aggiungono le Williams di Bottas e Massa, nonché addirittura le McLaren di Magnussen e Button. Per i ferraristi è una martellata sugli alluci, ma la spiegazione di Nando è onesta: «Non sono sorpreso, il risultato fotografa il valore della nostra monoposto, già è importante aver tenuto dietro le Red Bull. La gara? Il podio lo vedo difficile. Montezemolo? Se rimane, a me fa solo piacere».
E Kimi? Non pervenuto, come la temperatura di Ulan Bator. All’improvviso il Biondino scappella di brutto alla variante della Roggia e non trova spazio tra i migliori dieci. Oggi Raikkonen partirà dalla undicesima posizione, grazie alla penalizzazione del russo Kvyat. «Sono deluso e la colpa è solo mia — ha raccontato il finlandese —. Ho commesso piccoli errori che potevo evitare. L’auto è sempre difficile da guidare, purtroppo. Ma i punti si prendono la domenica».

LA SFIDA.


A proposito di punti: Hamilton deve recuperarne parecchi su Rosberg. L’inerzia del duello pare ora pendere a vantaggio dell’inglese, curiosamente molto sereno. La Mercedes a parole ha garantito piena libertà ai contendenti: a patto, ha ribadito Niki Lauda, che il buon senso prevalga e non ci siano collisioni o provocazioni in pista. Conviene però allacciare le cinture, considerata la pessima qualità del rapporto umano tra gli aspiranti al titolo.

CON BERNIE.

Intanto c’è una schiarita all’orizzonte per quanto riguarda l’avvenire di Monza: ieri Ecclestone ha avuto un incontro con i nuovi gestori del circuito e pare siano state gettate le basi per una intesa che permetta di salvare il Gran Premio d’Italia. La Ferrari si è impegnata a sostegno di una soluzione che sia rispettosa di storia, tradizione e cultura.
Facciamo finta di crederci? Massì, dai. Buona domenica.
Leo Turrini