Martina Vacca
PISTOIA
UN BOATO,

seguito da una lunga onda e poi le case hanno tremato. Ore 12,45: pochi, lunghissimi, attimi e, subito dopo, il centralino dei vigili del fuoco ha cominciato a squillare. È stata una scossa violenta, di magnitudo 4 della scala Richter (profondità 12,3 chilometri), quella che ieri mattina ha fatto tremare una vasta area tra Pistoia, Lucca e Modena, sull’Appennino tosco-emiliano, e in particolare i comuni di Abetone e Cutigliano, in provincia di Pistoia, Bagni di Lucca, in provincia di Lucca, e di Fiumalbo, nel Modenese. L’epicentro, infatti, è stato individuato tra l’Orrido di Botri, in Garfagnana, e Abetone.

IMMEDIATAMENTE,

la Sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione civile si è messa in contatto con le strutture locali del Sistema nazionale di protezione civile. L’impressione è stata forte: le persone che erano in casa sono uscite in strada, per cercare di mettersi al sicuro. Centinaia le chiamate che sono arrivate ai vigili del fuoco dalle varie zone dell’Emilia e della Toscana: dalla Montagna Pistoiese, ma anche dalla Lucchesia e dalle zone collinari di Prato.
Questa volta non ci sono stati danni a persone o cose, ma la paura è corsa indietro, al terremoto che nel maggio di due anni fa ha sconvolto l’Emilia. La scossa è stata avvertita nei comuni modenesi, nel raggio di venti chilometri dall’epicentro: oltre a Fiumalbo, Sestola, Pievepelago, Riolunato, Montecreto e Fanano dove una signora anziana ha chiesto aiuto ed è stata portata fuori di casa dai vigili del fuoco. Il terremoto è stato percepito molto bene in tutta la Lucchesia: dalla città di Lucca alla Piana e fino alla Garfagnana. Curiosamente è caduto proprio nella giornata di anniversario della tragica scossa del 7 settembre 1920 che causò morte e distruzione in Garfagnana.

NEL PISTOIESE


è il secondo terremoto nel giro di pochi giorni: giovedì scorso cinque scosse, di magnitudo fra 2 e 2.6, erano state registrate in meno di un’ora, fra le 13.34 e le 14.26. L’epicentro è stato nel comune di Sambuca Pistoiese, fra 10 e 17 chilometri la profondità delle scosse. E così, ora, c’è chi teme uno sciame sismico.
«Stavolta è stato terribile. Sono stata sbalzata dalla sedia — racconta un’anziana di Maresca, sulla montagna pistoiese — e ho visto il cane che è schizzato via. Ho pensato: ‘ci risiamo’. Ora non riesco a dormire, non siamo più sicuri nelle nostre case».
«La violenza della scossa ci ha fatto temere il peggio — spiega il sindaco di Abetone, Giampiero Danti — fortunatamente nessuno è rimasto ferito, né abbiamo avuto interruzioni delle linee telefoniche, ma la gente è preoccupata, teme il ripetersi delle scosse e soprattutto il fatto che l’ultima è stata paurosamente più forte di quella di quattro giorni fa».
La paura più grande, in questo momento, è quella di uno sciame sismico, e quello che potrebbe accadere domani. «Per ora — commenta Danti — stiamo bene ma, come si dice, la notte è lunga».