{{IMG_SX}}Roma, 29 gennaio 2008 - "A Frosinone e Roma rituali da gangster cinematografici da parte dei 'bulli', con la richiesta di baciare le proprie scarpe o leccare gli sputi per terra; a Roma qualche giorno fa la venuta alla luce dell'episodio di violenza di gruppo commessa da adolescenti con conseguente minaccia di diffondere il filmato via web". Lo ha affermato Maria Rita Munizzi presidente nazionale del Moige dopo l'ennesimo episodio di bullismo, capitato ad un piccolo di undici anni rimasto vittima di una violentissima aggressione da parte di un gruppo di adolescenti poco più grandi di lui ad Isola del Liri, in provincia di Frosinone, chiedendo un'attenzione maggiore al fenomeno da parte della Regione Lazio.

 

"Oggi l'emulazione di alcuni modelli comportamentali proposti dai media da parte dei giovani - ha detto ancora la Munizzi - unita ad un clima generale di lassismo diffuso, ci inducono a parlare di un bullismo multiforme ed in continua evoluzione, ed a chiedere alla Regione Lazio la messa in atto di iniziative concrete di prevenzione del fenomeno, che coinvolgano in primis i genitori, vittime assieme ai figli di questo grave fenomeno".

 

"Solo pochi giorni fa abbiamo assistito ad episodi a Roma di violenza di gruppo commessa da adolescenti con conseguente minaccia di diffondere il filmato via web - ha proseguito la Munizzi - oggi a questo episodio di Isola del Liri, che, se non fosse purtroppo reale, sembrerebbe strappato dalle scene di un film di Hollywood sui gangster. Qualche mese fa, il fenomeno della baby gang al femminile che ha aggredito e picchiato selvaggiamente una donna in viale Marconi. Tutto questo ci deve far riflettere".

 

"Oggi istituzioni, famiglia e scuola - ha precisato la Munizzi - devono confrontarsi con l'emulazione dei media, non solo imparando a conoscerne le potenzialità e l'effetto sugli adolescenti, ma anche considerando che occorre fornire ai ragazzi stessi dei modelli educativi fondati sui valori comuni forti e saldi, che possano contrastare la 'leggerezzà con cui certi temi vengono proposti dai media stessi".

 

"Questo è necessario, come è necessario uscire dal clima di lassismo diffuso - ha evidenziato la Munizzi - che sembra imperversare in ogni angolo della nostra vita sociale. Per questo chiediamo alla Regione Lazio di coinvolgere i genitori in iniziative concrete di prevenzione del fenomeno bullismo, che contrastino l'affermarsi di pseudomodelli mediatici, e che facciano invece emergere il carattere vincente di valori condivisi dell'amicizia, della solidarietà, del rispetto reciproco - ha concluso - a fronte della prepotenza e della 'furbizià di chi vuole prevaricare".