{{IMG_SX}}Cagliari, 10 luglio 2007 - Ha perso una causa contro la Rti, la società del gruppo Mediaset che produce "Striscia la notizia", e ora è pronto mettere in vendita un rene perchè costretto a pagare 45.000 euro.

Protagonista della vicenda, Giovanni Panunzio, responsabile e fondatore di 'Telefono Antiplagio', l'associazione che da 13 anni è impegnata nella lotta contro maghi, cartomanti e truffatori di ogni genere. "Faccio questo per salvare l'associazione", ha spiegato Panunzio all'Agi.

"Mi è arrivata l'ingiunzione del tribunale - ha raccontato - e, in quanto non posseggo alcun bene, se non pago mi verrà pignorato un quinto dello stipendio. Per non far morire l'associazione, che reggo sostanzialmente con le mie entrate, sono costretto a questo gesto estremo. Non è detto, però, che trovi l'acquirente per cui l'alternativa potrebbe essere una sottoscrizione: dovrei trovare 45.000 persone che donano un euro o 25.000 che ne donano due".

La vicenda giudiziaria del fondatore di Telefono Antiplagio, che rischia risvolti drammatici, è riportata con ampio risalto - in francese, inglese e italiano - sul sito di un'associazione europea "Droit Fondamental". Tutto è nato dalla registrazione da parte di "telefono" del "sito parodia" di Striscia la notizia.
"L'ho fatto - spiega Panunzio - per parlare della iniquità di Antonio Ricci e delle sue parzialità nei confronti dei ciarlatani e della pubblicità occulta". Il fondatore di Telefono Antiplagio racconta anche di aver anche riportato "l'indiscrezione che il Gabibbo, lo scopritore di 'tarocchì per conto di Striscia, è il 'tarocco' per eccellenza in quanto copiato dalla mascotte americana Big Red (nella foto)".

Telefono Antiplagio ha inoltre denunciato che "negli stessi giorni in cui Striscia attaccava Vanna Marchi, da una parte il televideo di Mediaset pubblicizzava centinaia di cartomanti, sensitivi e venditori di numeri del lotto, dall'altra il Gabibbo e le 'veline' reclamizzavano un prodotto dai poteri mirabolanti, proprio come il sale 'magico' della Marchi".