{{IMG_SX}}Roma, 21 luglio 2007 - ARRIVA tra quattro minuti. Come sarà, Anna Falchi? Provata, abbattuta da tutta la curiosità dei giornalisti e dei paparazzi, distrutta per l’amore finito con Stefano Ricucci, oppure forte, solare, «più forte di quanto io stessa pensassi», come ha dichiarato appena qualche giorno fa?
Intanto è sempre bellissima. In una camicetta trasparente, con il reggiseno incapace di lottare fino in fondo contro tanta esuberanza, e i jeans bianchi a incorniciarle il passo. Anna Falchi passa dal Giffoni film festival, e racconta il suo presente, le sue speranze, le sue paure. La sua voglia di maternità. La sua nuova vita da produttrice. Accetta di dire «ancora sono più nota che brava. Voglio crescere, voglio imparare». E parla del suo rifiuto dell’ «Isola dei famosi».

 

 

Anna, perché il rifiuto dell’ «Isola»?
«Perché in fondo l’impegno dell’Isola è più fisico che artistico. E io ho voglia di crescere come attrice. Ci siamo visti con Simona, e in ogni caso questo incontro è stato importante, per fare la pace con lei». Anna e Simona Ventura avevano battagliato, con reciproci complimenti, in occasione di alcune puntate di «Quelli che il calcio» in cui Max Giusti faceva la parodia di Stefano Ricucci.
Perché avrebbe scelto di farla, nel caso?
«Perché volevo dare un’immagine di me vera, dopo tutto quello che hanno scritto e detto. Ma tanto, la mia vita è comunque un Truman Show, sono sempre sotto l’occhio delle telecamere, la mia vita privata è stata violata in ogni momento e da ogni punto di vista».
Come accetta tutto questo?
«Lo accetto, e basta. Fa parte della mia vita. Sono seguita dai paparazzi, e non so che cosa sperino di fotografare. Io faccio vita monacale, per loro è tutto tempo sprecato».

 

Intanto, sul suo sito ha cominciato a scrivere critiche cinematografiche. E non risparmia frecciate a nessuno, neanche a Tarantino.
«Il suo ultimo film mi ha delusa tantissimo. Se Tarantino parla male del cinema italiano e pensa che film come il suo debbano essere il modello, il metro di paragone… beh, lasciamo perdere. Mi è sembrato un film superficiale, noioso, con dialoghi troppo lunghi e una fotografia poco curata. Voleva fare il verso ai telefilm degli anni ’70, d’accordo, ma il risultato non mi è piaciuto».
Parla quasi da produttrice. E questo sarà il suo prossimo impegno, se non sbaglio.
«Sì: produrrò un film che si chiama "Aspettando Godard", con la regia di Alessandro Aronadio, da un libro pubblicato da Baldini & Castoldi. Sarà una storia di apprendistato sentimentale, di problemi giovanili. Protagonista è un ragazzo in cerca di identità, un ragazzo che non ha le idee chiare».
Chi lo interpreterà?
«Lorenzo Balducci, che ha solo 24 anni e ha già recitato con Sorrentino, con Falaschi in "Last Minute Marocco" e con Zanussi e Carlos Saura. Un mostro di bravura. E Jordi Mollà, l’attore catalano straordinario che ha lavorato con Bigas Luna. La protagonista femminile vorrei che fosse Carolina Crescentini, se riuscirà a conciliare i suoi impegni di lavoro: il film di Silvio Muccino, al quale sta lavorando».

 

-Lei ci sarà? E quale sarà il suo prossimo film come attrice?
«Io non ci sarò, per non mescolare i due lavori. Il mio prossimo lavoro come attrice… Inizierò a girare un film alla fine di agosto, ma non posso dire quale». Però, possiamo azzardare un titolo. Un titolo «cult». Perché Lino Banfi, poche ore prima, si è lasciato sfuggire che l’unica presenza femminile importante, per il suo «Allenatore nel pallone 2», pieno di campioni del calcio, con Totti, Gattuso, Materazzi e Del Piero, potrebbe essere Anna Falchi.
Anna, la famiglia è sempre stata importante per lei. Ha sempre espresso un grande desiderio di maternità. E ora?
«E ora, ugualmente. Ora non è il momento, non posso pensarci, ma non ho perso le speranze. E’ uno dei miei più grandi desideri: per ora l’amore lo metto nel mio cuore di zia. Ad agosto nascerà una nipotina, e io sono già in fibrillazione. Per me, non guardo al passato ma al futuro. La mia voglia di figli cresce. E non sono pessimista. Né su questo né su altro. Io ho sempre la stessa voglia di vivere. E penso ancora che la vita è bella, è unica, e bisogna viverla e rallegrarsi di poterlo fare, sempre e comunque».