{{IMG_SX}}Roma, 3 gennaio 2008- "Non siamo politici, siamo solo attori e usiamo la nostra popolarità per dare voce a quelli che soffrono, che fino a poco tempo fa avevano una casa, un'attività, una famiglia e ora non ce l'hanno più. E sono costretti a vivere in campi senza acqua e senza cibo. Tutti i nostri sforzi sembrano inutili: mi sento un fallito". Un George Clooney indignato è quello che ha incontrato Donna Moderna all'ottavo summit mondiale dei Nobel per la pace tenutosi a Roma lo scorso 13 dicembre.

 

Ma l'attore è tutt'altro che un fallito, nel 2006 è stato in Ciad per un documentario straziante realizzato con il padre Nick, si è appellato all'Onu, ha scritto ai capi di stato perchè intervenissero per portare aiuti, all'ultimo Festival di Cannes ha lanciato l'associazione 'Not on our watch' per la raccolta fondi raggiungendo 9 milioni di dollari.

Tuttavia l'attore 46enne è ancora addolorato e arrabbiato più che mai, e dichiara: "Le stime dicono che sono state uccise almeno 200mila persone e sfollate più di 2 milioni e mezzo..è un genocidio avvenuto nel buio e nel silenzio. Quando ho chiesto all'Onu perchè non si siano mossi immediatamente mi è stato risposto che non era una priorità. Il Sudan nega la carneficina, non vuole i 26mila peacekeeper che le Nazioni Unite sono disposte ad inviare e nemmeno i 24 elicotteri. Ne basterebbero solo 24 a proteggere la popolazione Darfur!".

Clooney ha un viso molto teso e preoccupato mentre ritira in Campidoglio, dove ci sono anche Mikhail Gorbaciov, il Dalai Lama e l'ex presidente della Polonia Lech Walesa, il premio come testimonial per la Pace insieme al collega con cui è impegnato in prima linea in Sudan, Don Cheadle. Prima di andarsene aggiunge: "Una volta nella vita bisogna dirsi: basta preoccuparsi per se stessi, occupiamoci degli altri", e annuncia "Entro la fine di gennaio andrò ancora in Darfur. È l'unica cosa che posso fare: andare a vedere, filmare e tornare indietro. Sono convito che se un personaggio famoso ti introduce in un mondo terribile, anche i più indifferenti ti stanno a guardare, almeno per la curiosità di capire: come mai quello lì con tutti i soldi che ha è andato a finire in quel postaccio".Chiude l'intervista con Donna Moderna dicendo: "Spero di incontrare di nuovo una bambina talmente denutrita che sembrava difficile darle più di qualche mese di vita."