{{IMG_SX}}Londra, 4 febbraio 2008 – Con la sua verve partenopea, la sua genialità sul palcoscenico e le sue mille trasformazioni, il grande interprete di prosa e musica napoletana Leopoldo Mastelloni ha portato a Londra il suo primo lavoro da autore dedicato a Giuseppe Patroni Griffi.

 

La performance della pièce teatrale “Metti una sera a cena con… Giuseppe Patroni Griffi” è stata una “one-off” (ovvero una rappresentazione unica) ai Riverside Studios di Hammersmith, dove il Duca di Castelvetere e Marchese di Capogrossi (i veri titoli nobiliari dell’attore) ha attirato un nutrito pubblico, soprattutto di connazionali ma infiltrato anche da parecchi britannici, appassionati e conoscitori del teatro italiano.

 

Nel suo tributo al proprio Pigmalione, il 62enne Mastelloni è stato a tratti toccante e a tratti ironico, allestendo uno spettacolo in cui dominava un montage cinematografico della vita e della carriera di Patroni Griffi, inframmezzato e punteggiato da interventi dell’attore sul palco. Il risultato è stato uno spettacolo dal sapore onirico e nostalgico, in cui Mastelloni – per certi versi una musa di Patroni Griffi – ha fatto da padrone di casa, entrando in scena sulle note di una canzone struggente, oppure guardando il film insieme al pubblico, languidamente disteso su un divano.

 

La sua limitata presenza scenica, per non distogliere dalle immagini della vita e della filmografia di Patroni Griffi, è stata accompagnata da due sketch con le attrici Sara Ricci, che ha recitato un brano di prosa e Lara Sanzone, che ha cantato una dolcissima canzone.

 

Incontrato prima dello spettacolo da Quotidiano.net, Leopoldo Mastelloni si è confessato, raccontando come è nata questa idea.“Quando sono stato approcciato per questa iniziativa londinese ho pensato, invece che portare me stesso sul palcoscenico, voglio portare Patroni Griffi. Io sono uno sperimentatore, mi piace provare sempre cose diverse e così mi è venuta l’idea di realizzare un film sulla vita di Peppino, per ricordare al mondo la sua genialità”.

 

Perché Londra? “Beh, perché Londra è una grande platea, è il centro del mondo. E poi perché è quì che Peppino ha avuto un enorme successo con 'Naples by day and Naples by night' diversi anni fa. Lui amava moltissimo questa città”. Mastelloni continua: “Peppino ammirava tutta l’Inghiterra, soprattutto quello stile di vita inglese… aveva un grande rispetto per la società quì. Si può forse dire che c’è un certo qualcosa che accomuna, se vogliamo, una certa Napoli ad una certa Inghilterra. Le due, invece che essere a poli estremi, sono forse più simili di quello che si pensi”.

 

Come si può raccontare Patroni Griffi agli inglesi? “Partendo dalla sua grande, meravigliosa quotidianità. Perché lui, noi, non ci siamo mai accorti di essere diventati famosi. Non c’è mai stato un momento in cui ci si è detti, “ehi, ce l’abbiamo fatta”. Ognuno andava avanti per la propria strada, a fare le cose che amava. Peppino faceva poi parte di un gruppo, una classe di persone straordinarie, fra cui c’erano La Capria, Ghirelli, Rosi, il presidente Giorgio Napolitano, Barendson… Un’annata molto fortunata che ha sostanzialmente formato l’intellighenzia italiana del dopoguerra”.

 

Patroni Griffi è scomparso nel 2005, come lo ricorda? “Per me è stata una grandissima perdita. Eravamo legatissimi. Lui per me ha scritto dei lavori senza tempo, come 'Cammuriata' (nel 1984) e prima ancora 'Carnalità'. Ultimamente avevamo fatto insieme 'Tragedia Reale', un capolavoro che si può dire precursore di 'The Queen', il film che valse l’Oscar alla protagonista e che sostanzialmente racconta la stessa storia del lavoro di Peppino… Lui era una personalità geniale, poliedrica, aveva fatto di tutto, dal cinema, alla prosa alla lirica…”.

 

Questo spettacolo lo porterà poi in Italia? “Non credo. Vedremo. E’ stato scritto per un pubblico straniero, ci sono cose che ogni italiano già conosce ma ci sono altre cose scritte con un linguaggio più evoluto, per un pubblico se vogliamo più svelto, più smaliziato, come quello londinese. Per ora dico vedremo…”