Sanremo, 16 febbraio 2013 - Marco Mengoni è il vincitore della 63ma edizione del Festival di Sanremo. Nella finalissima a tre il suo brano, 'L'essenziale', ha battuto 'La canzone mononota' di Elio e le Storie e Tese e 'Se si potesse non morire' dei Modà al culmine di una serata piena di ospiti ed emozioni. L'ex trionfatore di 'X Factor' sarà anche l'artista che rappresenterà l’Italia all’Eurosong Contest, in programma il prossimo maggio in Svezia.

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APRE WAGNER - Sono state le note di Richard Wagner e Giuseppe Verdi ad aprire la serata finale. Il maestro Daniel Harding ha diretto l'orchestra di Sanremo, prima, ne 'La cavalcata delle Valchirie' e, dopo, nella 'Marchia trionfale' dell'Aida, a rimarcare il legame tra la musica d'arte e il pop del festival.

LUCIANINA 'FARFALLINA' ALLA BELEN - Poi ha fatto la sua apparizione Luciana Littizzetto, in versione 'farfallina' a ricordo del tatuaggio all'inguine che Belen Rodriguez esibì l'anno scorso sul palco dell'Ariston. La mattatrice di quest'edizione, infatti, è entrata in scena con un costume da farfalla dicendo: "Sono Belan, sorella di Belen... Siamo tre sorelle Belen, Belan e ...". Poi ha aggiunto rivolta a Fazio: "Mi sono anche un po’ stufata di mettermi i costumi, vestiti tu da zombie che ci metti un attimo".

APPELLO DEGLI ORCHESTRALI - Quindi si è aperta la finalissima con Raphael Gualazzi e la sua ‘Sai ci basta un sogno’. Poi l’Orchestra sinfonica di Sanremo ha fatto recapitare una gigante lettera-appello a Luciana Littizzetto, che la conduttrice ha letto insieme a Fazio, per denunciare lo stato di precarietà in cui versa in seguito ai tagli ai fondi alla cultura. Nel testo è stato inserito anche un riferimento all’intero settore delle Orchestre sinfoniche sul territorio italiano, alle prese con una seria crisi di risorse.

LA GARA - Poi, nell'ordine, sono saliti sul palco gli Almanegretta con la ritmata e originale 'Mamma non lo sa', Daniele Silvestri e la sua 'A bocca chiusa', i Modà con 'Se si potesse non morire'. A presentare Simone Cristicchi, invece, è stata la modella Bianca Balti che ha sceso le scale a piedi scalzi con un abito sirena di pizzo bianco firmato Dolce e Gabbana e due vistosi orecchini. Quindi è stata la volta di Maria Nazionale e, a seguire, di Annalisa Scarrone con 'Scintille'.

MONOLOGO SULLA BELLEZZA - L'ingresso di Bianca Balti ha offerto lo spunto a 'Lucianina' per un monologo sulla bellezza. "Non credo che se Ruby fosse sembrata la nipote di zio Fester sarebbe andata sempre a cena fuori - ha esordito l'attrice -. La bellezza è importante nella vita? No. E’ fondamentale. Se sei bella e ti si buca una gomma torni a casa con le mani pulite. Se sei bella e inciampi ti raccolgono, se cadi e sei brutta finisci su Youtube". Da ironica, poi, è diventata seria. "Se ci credi puoi vivere benissimo senza bellezza, puoi essere figo - ha detto la Littizzetto chiedendo al pubblico in teatro di fare un applauso per tutti i fighi - sono esempio personalità come: Totò, Leopardi, Pertini, Rita Levi Montalcini, il pittore Ligabue, Pavarotti, per finire con Noè, che non sarà stato Brad Pitt, ma ha salvato un mucchio di bestie".

TORNANO I 'CAMPIONI' - Poi è ripresa la gara con Max Gazzè in stile David Bowie. Per la sua performance in finale il cantautore si è presentato con una lente a contatto azzurro-ghiaccio all’occhio destro, a riprodurre una delle più celebri peculiarità fisiche del 'Duca bianco', le iridi di colore diverso. Gazzé è anche sceso dal palco e ha diretto il pubblico nel ritornello. Quindi è toccato a Chiara Galiazzo e a Marta sui Tubi.

BIANCA BALTI - Seconda apparizione per Bianca Balti che, questa volta, si è presentata vestita di nero e con i tacchi. Nonostante l'abitudine alle passerelle, la super top ha inciampato mentre scendeva i gradini (gaffe bissata anche sul finale mentre improvvisava un'ipotetica sfilata). Quindi Bianca e Luciana hanno chiamato Fazio sul palco come se fosse il bello della situazione, prima di dare spazio a Malika Ayane.

GLI OSPITI - Tra gli ospiti sicuramente ipnotica la coreografia delle mani di Lutz Forster, ballerino formatosi con la mitica Pina Bausch, su Leaozinho di Caetano Veloso. Divertente il siparietto tra Luciana Littizzetto e il rugbista Martin Castrogiovanni. "Hai una mole come un condominio, se ti vede Monti ti mette 400 euro di Imu", ha detto la comica ironizzando sulla sua stazza. Parlando con il pilone della nazionale italiana sulle differenze tra calciatori e rugbisti, la Littizzetto ha domandato come mai i secondi che "se le danno in campo non si fanno mai niente, mentre i calciatori che si sfiorano appena cadono a pezzi come swarovski". Poi ancora: "E’ che i rugbisti preferiscono le mischie, mentre i calciatori le orge".

GLI ULTIMI 'BIG' - Clima giocoso con Elio e le Storie Tese, che hanno cantato la loro 'Canzone mononota' in versione extralarge. A chiudere le esibizioni dei 'campioni' sono stati Marco Mengoni e il duo Molinari-Cincotti.

IL MONOLOGO 'POLITICO' DI BISIO - Prima volta all'Ariston, poi, per Claudio Bisio che ha esordito sottolineando la difficoltà di un monologo in clima di par condicio. Quindi, dopo aver chiesto il ‘permesso’ al pubblico - memore delle contestazioni a Maurizio Crozza -, ha affrontato il tema elezioni. "Finché ci sono loro in questo paese non cambierà mai, dicono una cosa e ne fanno un’altra, non mantengono le promesse, sono incompetenti, bugiardi, inaffidabili, mandiamoli tutti a casa", ha detto il conduttore-attore strappando un grosso applauso al pubblico. Poi ha spiegato: "Non parlavo degli eletti, ma degli elettori, stavo parlando di noi, degli italiani, perché siamo noi i mandanti, noi che li abbiamo votati - ha detto Bisio -. Se li guardate bene è impressionante come ci assomigliano, sono come noi italiani, precisi sputati". I politici, ha sottolineato, "ricalcano il popolo, c’è l’imbroglione l’affarista, il servitore di due padroni, a volte di tre, quelli che cambiano casacca guidati dagli ‘scipiloti’, la pulzella che fa di tutto maritarsi con il riccone, c’è il prof universitario che sa tutto lui, ‘choosy’, ‘spending review’. E’ tutto un campionario di quello che noi siamo". 

Bisio ha aggiunto: "Ci sono troppi impresentabili... tra gli elettori. Gli elettori sono protetti dal'anonimato, ci sono quelli impresentabili e non si conoscono. Potremmo cambiare l'intero elettorato, magari fare l'elettore alla pari. E alla fine magari scoprire che il nuovo premier o la nuova premier è un signore o una signora dall'aria normalissima che fa cose normale e lo si vede in televisione massimo un paio di volte". La conclusione è stata "votate, bene", sottolineando la pausa da punteggiatura tra le due parole.

ANDREA BOCELLI - Chiuso il televoto, è arrivato Andrea Bocelli, che 18 anni fa si era presentato al Festival con il brano 'Con te partirò', brano che segnò l'inizio del suo successo. Il tenore si è esibito in 'Love me tender' accompagnato al pianoforte dal figlio Amos, poi in 'Quizas, Quizas, Quizas'. Infine è salita sul palco la giovanissima Birdy, cantante e pianista che a soli 16 anni ha incatato tutto il web e venduto oltre un milione di dischi.

PREMIO 'MIA MARTINI' - Prima dell'annuncio dei tre finalisti è stato assegnato il premio della Critica 'Mia Martini' a Elio e le Storie tese per 'La canzone mononota', che ha incassato anche il riconoscimento per il miglior arrangiamento (assegnato dai professori dell'orchestra di Sanremo). Quindi spazio alla finale a tre. La classifica, frutto del risultato di televoto e giuria tecnica, ha premiato Marco Mengoni, che ha preceduto Elio e le Storie Tese (secondi) e Modà (terzi).

Daniela Laganà