di Alessandro Belardetti

Roma, 26 settembre 2013 - E' il vero fenomeno mediatico del momento. I produttori gli hanno costruito addosso un format inedito per un programma tv, ha fatto rinascere in Italia la cultura dello street food (il cibo da strada) e gli spettatori – ma soprattutto le spettatrici – lo amano per la sua simpatia e genuinità. Gabriele Rubini, conosciuto da tutti come Chef Rubio, è entrato in modo dirompente nel panorama televisivo: un cavallo pazzo difficile da domare che subito ha permesso al canale tematico Dmax di registrare un record di ascolti con la trasmissione 'Unti e bisunti' basata, appunto, sul cibo da strada. Rubio, 30enne ex rugbista di serie A e tatuato fino al collo, nella prima stagione della serie si è presentato in dodici città sfidando chef del luogo sul sapore del cibo tipico degli ambulanti. Insomma, le tradizione gastronomiche più unte e bisunte.

Che avventura è stata questo esordio tv?
“Incredibile, ho fatto quello che so fare senza la difficoltà di viaggiare da solo (nella sua vita ha vissuto in Canada e Nuova Zelanda, dove nel 2005 tutto è nato: giocava a rugby e per mantenersi ha cominciato a lavorare in un ristorante, ndr). A parte dover superare l'ansia della telecamera all'inizio. Sono cresciuto sia a livello professionale che personale. Ma non è detto che rimanga sul piccolo schermo per tanto”.
Cosa ha in mente di fare?
“Mi hanno chiesto di realizzare libri sul cibo, ora ne uscirà uno sulla dieta mediterranea su cui lavoravo da due anni. Ma libri sulla cucina non ne voglio fare, spero di concludere un romanzo: sulla malattia della psiche umana”.
Quando andrà in onda la seconda stagione?
“Stiamo facendo i sopralluoghi e tra qualche settimana inizieremo le riprese. Speriamo di andare in onda a Natale, ma è più probabile all'inizio del 2014. Quest'anno per fare una puntata ci abbiamo messo 5 giorni, adesso meno”.
Come è nata l'idea del programma?
“Dal caso. Io su Internet prendevo in giro gli chef dell'alta cucina italiana e una piccola produzione mi ha notato. Poi siamo entrati in contatto con Discovey Channel che ha ritagliato il format sul mio stile di vita. Dopo aver concluso l'esperienza italiana, mi piacerebbe espatriare con il programma portando a casa degli italiani le esperienze estere”.
Adesso che è sempre sui set, riesce ancora a cucinare?
“Non tocco più una padella (scherza, ndr). Purtroppo non ho tempo, al mese mi prenderò 3 o 4 giorni a parte la preparazione dei cibi per il programma”.
Come fa a mangiare sempre cibi molto calorici e non ingrassare?
“Non è vero, ho preso sei chili da quando sono in tv. Ho la fortuna di camminare molto e il vantaggio di aver fatto sport. Quando mi rilasserò, diventerà davvero obeso”.
Che rapporto vede tra sesso e cibo?
“Vanno di pari passo, ma è la parte gastronomica che traina di più. Nel senso, se sei uno che ama i piaceri della gola sarai anche un ottimo amatore e sarai rapito dalla carnalità. Non è detto, invece, che un erotomane ami mettere in bocca qualcosa di commestibile”.
La passione per il cibo è un'esclusiva maschile?
“Possibile. Mi è capitato più spesso che un maschio si avvicini alla sperimentazione culinaria. Ora le donne lo fanno maggiormente perché fa fashion, perché c'è Cracco che lo fa vedere in televisione. La natura dell'uomo è più temeraria: non ci facciamo i problemi della linea. Ma anche il numero delle donne sta crescendo in questo senso”.
Con il suo carisma ha forse creato un 'effetto Rubio': da un'indagine di Coldiretti risulta che tre italiani su quattro amano lo street food.
“Prendiamo con le molle questi sbalzi. Il rischio è quello di creare solo un business e non una vera cultura. Non so quanto questo boom aiuti davvero il cibo da strada e gli ambulanti che lo vendono”.
Dopo aver mangiato sperma di merluzzo e tofu putrefatto, quale piatto deve provare?
“Attualmente non c'è nulla che non mi piaccia. Voglio assaggiare un piatto islandese a base di squalo fermentato sotto la sabbia per sette mesi, che puzza in maniera incredibile”.
Il suo rapporto con la politica?
“Mi documento molto, leggo 4 o 5 quotidiani al giorno. Ma non ho mai votato. Non c'è nulla che mi rappresenti se non me stesso. Se non ottengo un successo è colpa mia, non del governo”.
E con la religione?
“Sono attaccato alle cose terrene, più che a quelle del cielo. Non mi rivolgo altrove, ma rispetto l'ambiente. Magari poi un giorno farò come Sant'Agostino”.
Quanto ha guadagnato con 'Unti e bisunti'?
“Poco, meno di quello che si possa immaginare. Se avessi fatto lo chef avrei guadagnato sicuramente di più. Magari col tempo farò i soldi, ma non è un problema che mi pongo”.