Roma, 18 febbraio 2014 - Beppe Grillo irrompe al Festival della canzone italiana. Lo aveva annunciato su Facebook ("Oggi sarò a Sanremo. Prima fuori e poi dentro") e così è stato. Il leader del Movimento 5 Stelle non ha risparmiato critiche e accuse a nessuno: nel suo mirino sono finiti la Rai, Fabio Fazio, il presidente Napolitano, il neo incaricato premier Matteo Renzi, ma anche Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti.

ATTACCO A RAI E FAZIO - Prima di entrare Grillo si è concesso all'assedio dei giornalisti in strada. Il leader del Movimento ha attaccato la Rai, a suo dire "la maggiore responsabile del disastro economico, politico e sociale del Paese". "Sono venuto a dimostrare questo - ha aggiunto Grillo - La Rai è una s.p.a. dove si spartiscono i miliardi fatti con il canone che vanno a società fuori, 5 società che si spartiscono miliardi di soldi pubblici".

"E’ tutto così precario come l’informazione, che è capovolta - ha proseguito -. Parlate del nulla, del vuoto (riferendosi ai giornalisti, ndr). Allora andiamo al vuoto per antonomasia: Il festival di Sanremo".

"Sono uno spettatore, non interferisco con i cantanti, con il programma. Non voglio rubare soldi e tempo"- ha continuato Grillo -. Esponenti del Pd ‘ex meno l’ hanno minacciato una denuncia per interruzione di servizio pubblico, è come minority report si guarda al reato primo che avvenga: io sto entrando in un teatro con un biglietto a vedere un festival".

In precendenza, sul suo blog, Grillo aveva fatto i conti in tasca alla tv pubblica, denunciandone i conti in rosso ("Il bilancio della RAI al 31 dicembre 2012 si è chiuso con una perdita di 250 milioni di euro. Il bilancio del 2013 dovrebbe chiudersi con una perdita che sfiora i 400 milioni di euro"). Quindi aveva attaccato il conduttore Fabio Fazio: "Prende circa 5,5 milioni di euro per 3 anni. Per Sanremo percepisce circa 600 mila euro lordi l’anno".

IL COMIZIO DAVANTI ALL'ARISTON - Giunto poi davanti all'Ariston, Grillo ha inscenato un vero e proprio comizio attaccando Matteo Renzi, Napolitano e soprattutto la Rai. "Renzi è il vuoto - ha esordito -. E’ stato dato un mandato al governo delle banche" (VIDEO). L’Italia, ha detto poi, "è un paese dove la legge elettorale la fanno in tre: un pregiudicato, un mezzo pregiudicato e Verdini. Andate a vedere chi è Verdini". Non è mancato, poi, la frecciata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Tu vai a parlare con un novantenne del futuro? Ma quale futuro?", ha detto.

"Dobbiamo riprenderci la Rai: il servizio pubblico senza partiti e senza pubblicità dentro, dobbiamo cambiare l’azienda", ha proseguito Grillo, puntando il dito direttamente il dg della tv pubblica. "Gubitosi ha portato le perdite dall’azienda da 200 a 400 milioni. E ora dove andrà? All’Eni, all’Enel, magari con 4.5 milioni di buonuscita? E’ questa la Rai che volete? E poi il Tg1, il Tg2 e il Tg3 gestiti dai partiti... basta!" (VIDEO).

"Fazio è una persona per bene, è moderato, ma non è un giornalista, è un programmista-regista, il suo pacchetto è un programma, si porta i suoi autori, il suo ufficio stampa, e abbiamo 13mila dipendenti della Rai che sono sotto-utilizzati", ha insistito. "La Rai - ha detto ancora - ha 13 mila dipendenti che costano 1 miliardo e 700 milioni, ma danno 1,4 miliardi in appalti esterni, non lo farebbe neanche una società privata".

Nel mirino di Grillo anche il direttore di Rai1 Giancarlo Leone, a suo giudizio colpevole di aver gioito per la raccolta pubblicitaria che ha superato i costi del festival ("una balla perché si è azzerata la raccolta sugli altri canali"). Quindi, rivolto al pubblico fuori dell’Ariston, ha tuonato: "Tutto questo avviene con i soldi vostri, pagati con il canone. Allora andate a casa ed appendetevi per i piedi perché questo è un paese al contrario. O vi rovesciate o non capirete niente".

"STARO' BUONO" - Dopo il comizio improvvisato, Grillo è entrato in teatro e ha preso posto in platea, in una posizione piuttosto defilata dopo la metà della sala mostrando ai giornalisti i suoi biglietti "regolarmente acquistati per me e per mio figlio". Una volta dentro, a chi gli chiedeva cosa avrebbe fatto, ha promesso che guarderà il festival "con tranquillità". "Che cosa vuole che faccia? - ha detto -. Non sono un disperato. Non sono mica Cavallo pazzo?".

VIA PRIMA DELLA FINE - Dopo la prima ora di programma, però, Beppe Grillo ha lasciato la platea e si è diretto al bar, dove ha tenuto un nuovo monologo-fiume agli astanti. Il leader del Movimento 5 stelle ha marcato il suo affondo contro la Rai e la sua informazione, contro Matteo Renzi e contro gli ultimi provvedimenti varati dal governo di Enrico Letta. Quindi ha lasciato l’Ariston scortato dalle forze dell’ordine.

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